Tra un’emoji e l’altra, l’UNIFIL è di nuovo sotto attacco. Il Tazebao del giorno (extra)

Foto di Aharon Luria nel quartiere di Mea Shearim a Gerusalemme
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Il Tazebao – Mentre la politica italiana ed europea è riuscita a ritagliarsi un cospicuo lasso di tempo per augurare buon compleanno al commissario Paolo Gentiloni, tra i convenevoli del presidente Mattarella e le emoji di coriandoli e torte di compleanno di Ursula Von der Leyen e Roberta Metsola, a Shama la base dell’UNIFIL è stata di nuovo colpita, probabilmente da Hezbollah (ancora da chiarire la dinamica), senza però, fortunatamente, riportare alcun danno, a parte 4 militari lievemente feriti. Oltre a ciò si discute, in seno al governo Meloni, se “applicare o meno” il mandato d’arresto appena spiccato dalla Corte Penale Internazionale contro Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant per i crimini di guerra commessi dalle forze israeliane in Palestina. Titubanze che però non ci sono state quando un’analoga decisione è stata decretata ai danni di Vladimir Putin, laddove anzi si sono lanciati strali e alti lai contro la Mongolia che questa decisione non ha attuato in occasione della visita ufficiale del presidente russo a inizio settembre. Due pesi e due misure, come al solito: meno accettabile è che per interessi geopolitici e servilismo si sia disposti a sacrificare anche l’incolumità di nostri cittadini. (JC)

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