Il Tazebao – Con Trinidad e Tobago in massima allerta e le minacce di guerra che si estendono persino alla Nigeria (il cristianesimo sta diventando anch’esso arma di guerra e contrattazione nelle mani dell’amministrazione Trump: basti pensare agli onori resi da J.D. Vance ai suoi luoghi sacri in Israele sullo sfondo delle frizioni con Netanyahu), il Venezuela, attualmente nell’occhio del ciclone dei venti di guerra, non è intenzionato a demordere. Schierata la potenza delle sue armi nelle zone più sensibili del Paese, il governo di Caracas ha chiesto formalmente ulteriore supporto militare da Russia, Cina e Iran. Pronta la risposta del ministro degli Esteri della prima, Sergej Lavrov, il quale, imbeccato dalla domanda di una giornalista indipendente araba, ha riaffermato il sostegno di Mosca alla «difesa della sovranità nazionale» da parte della nazione sudamericana e, relativamente alla cooperazione con l’altro alleato, quello iraniano, ha testualmente risposto che «non ci sono più restrizioni alla cooperazione militare e tecnica» e che la Russia «sta attualmente soddisfacendo i requisiti dell’Iran per tali equipaggiamenti». Anche chi vorrebbe mantenersi al centro, dunque, viene presto forzato a fare la sua scelta. Mao Zedong docet. (JC)

				

