Il Tazebao – Dopo quattro giorni di combattimenti e la conquista, da parte thailandese, della collina strategica di Phumakhuea (il cui controllo facilita in linea teorica l’avanzamento verso i templi contesi), ieri è giunta la notizia ufficiale della firma del cessate il fuoco con la Cambogia a seguito dell’incontro tra i primi ministri dei due Paesi in Malesia, mediato anche da Stati Uniti e Cina. Trump, come da sua prassi ormai consolidata, si è assunto tutto il merito dell’impresa, tornando a elencare tutti i conflitti a cui avrebbe «messo fine»: Iran-Israele, India-Pakistan, “Repubblica del Congo-Ruanda” (peraltro mai avvenuto, il riferimento è a quello tra Repubblica Democratica del Congo e milizie locali filo-ruandesi, che abbiamo coperto sul Tazebao), l’«evitazione» di una guerra tra Serbia e Kosovo…non tuttavia quello tra Russia e Ucraina, laddove sempre ieri egli ha arbitrariamente “ridotto” da 50 a 10-12 giorni la “scadenza” oltre la quale imporre dazi del 100% a Mosca e a chi vi commercia in petrolio. Beninteso, anche nello stesso contesto thailandese-cambogiano non tutto si è risolto per il meglio, posto che quelle che Trump vanta come “punti finali” sono in realtà meri accordi di cessate il fuoco che nemmeno affrontano le cause alla radice delle controversie e delle tensioni: i colpi di artiglieria al confine infatti continuano, soprattutto nell’area dei templi contesi, sebbene si siano placati quelli in prossimità delle province di Trat e Pailin. Ancora nella nottata di oggi, a cessate il fuoco già in vigore, sia Bangkok che Phnom Penh hanno segnalato attacchi, col vice portavoce ufficiale dell’esercito thailandese, Richa Sukuwanon, che ha accusato la Cambogia di averlo violato attaccando le unità dispiegate nell’area di Suranari, il che ha provocato diversi incendi nella città. Sebbene vi sia la probabilità che tali scontri andranno a ridursi, nondimeno non è affatto da escludere una loro futura ripresa. (JC)

All’indomani del 72° Giorno della Vittoria, la tensione non cala: a Pyongyang «non vi sono né motivi di incontro né questioni da discutere» con Seul. Il Tazebao del giorno
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