Sintesi dei venti di guerra in Europa: il caos è in aumento. Il Tazebao del giorno

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Il TazebaoBosnia, Moldavia e Slovacchia: lo scontro per l’egemonia mondiale si ripercuote ovunque e scuote dall’interno l’Europa disunita. Non c’è solo la guerra in Ucraina (dove i russi continuano ad avanzare: il 23 marzo è stato catturato l’insediamento di Krasnoe, nella RP di Donetsk, e ieri pare sia stata presa Bogdanovka, nel contesto della battaglia di Chasov Yar, la cui conquista spianerebbe la strada verso Slaviansk e Kramatorsk, ultime due grandi città di Donetsk), sullo sfondo dei venti di guerra che sempre più forti attanagliano l’Europa. In Bosnia, il presidente della Repubblica Serba Milorad Dodik ha annunciato a più riprese la volontà di secessione totale qualora Sarajevo decidesse di confiscare le proprietà dei serbo-bosniaci e cedere alle pressioni occidentali nel contesto delle sue trattative per l’adesione alla UE. In Moldavia, pur non avendo al momento la Pridnestrovia (altresì conosciuta come Transnistria) l’intenzione di unirsi alla Russia, la Gagauzia, anch’essa a maggioranza russofona, potrebbe dichiararsi indipendente dalla Moldavia se questa dovesse unirsi alla Romania. In Slovacchia il sovranista Peter Pellegrini ha vinto le elezioni presidenziali col 54%, confermando la progressiva spinta all’autonomia di Bratislava da NATO e UE. Nel frattempo, in Medio Oriente, Israele, in preda al panico per la sempre più probabile ritorsione iraniana dopo l’attacco sul consolato di Damasco, ha ritirato le truppe da Khan Younis, segnando con ciò la sconfitta nella battaglia iniziata a dicembre e nell’assedio attuato da gennaio. (JC)

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