Il Tazebao – Un livornese decide di andare contro la saggezza popolare riassunta nel proverbio del titolo e cerca di sfondare nel settore immobiliare nel capoluogo meneghino. Sembra l’inizio di una barzelletta, ma è il prodromo di quello che potrebbe rivelarsi un terremoto della politica, se non nazionale, quantomeno locale: l’imprenditore Manfredi Catella e l’assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi, sono finiti in manette insieme ad altri quattro individui per un caso di corruzione che va avanti da due anni e che avrebbe interessato, come ciliegina sulla torta, i lavori del villaggio olimpico per le olimpiadi invernali dell’anno prossimo. In tutto ciò vi sarebbe coinvolto anche il sindaco Sala, di cui si sperava l’appoggio nell’ottica di una rapida esecuzione dei lavori anche mediante riunioni private con gli investitori stessi in cui si discuteva dei lavori da effettuare su una zona peraltro parecchio ampia della città. Nelle chat finite al centro delle intercettazioni si parla esplicitamente di «progetti ombra» e «studi mirati» volti all’individuazione, a tale scopo, di «nodi centrali per la nuova Milano» su cui condurre l’ampia operazione di speculazione edilizia gestita da Tancredi e Giuseppe Marinoni, architetto e presidente della Commissione Paesaggio del Comune, già colpito da un avviso di garanzia e per il quale si chiede la carcerazione. Uno scandalo tanto ampio che qualcuno già parla di «Tangentopoli edilizia»: al centro non c’è solo il villaggio olimpico, ma anche lo stadio di San Siro, per il quale è stato seguito lo stesso schema, già a conoscenza del sindaco, proprio la sera precedente all’emissione dei mandati d’arresto. Sala stesso infatti è nel mirino del M5S, che ne chiede le dimissioni mentre PD e Verdi tentennano. Sembra di rivedere l’identico scenario verificatosi a Prato con la sindachessa Ilaria Bugetti, anch’ella del Partito Democratico ma già dimessasi per affrontare il processo per corruzione assieme al suo sodale Riccardo Matteini Bresci, già tornato in libertà e da ella “sconfessato”. Ma non è solo il PD nell’occhio del ciclone: in Sicilia l’assessore Elvira Amata di Fratelli d’Italia andrà a processo insieme all’imprenditrice Marcella Cannariato, che ha assunto il nipote della prima in cambio di un finanziamento a una fondazione da lei gestita. Un’ondata di inchieste e processi sulla stessa falsariga sta dunque attraversando l’intera penisola italiana, anche se non (per ora) con l’intensità e le “illustri vittime” del 1992 e su scala assai più circoscritta. Il dato lampante che per ora emerge è l’estrema corruzione che dilania il sistema e toglie sempre più carte dal mazzo degli illusi e dei propagandisti: finché non si cambiano gli spartiti, la musica suonata, a prescindere dai suonatori, continuerà a essere la stessa. (JC)

Il riarmo del Giappone maschera una profonda instabilità: Il Partito Liberal Democratico perde entrambe le camere alla Dieta Nazionale. È la prima volta dal 1994. Il Tazebao del giorno
Il Tazebao – Un gigante dai piedi d’argilla: è la prima metafora che viene in mente osservando la situazione giapponese.