Il Tazebao – Ha fatto molto meno scalpore, se non per suscitare allarmi e condanne sui rotocalchi che contano, il sequestro di una petroliera della flotta ombra russa a Saint-Nazaire qualche giorno fa, con l’accusa di trasportare illegalmente petrolio sanzionato ed essere dotata di armi e droni (non rinvenuti), e rilasciato solo adesso. Maggiore attenzione è stata riservata tuttavia al discorso di Putin ieri al forum annuale di Valdai, nel quale il presidente ha avvertito che non tarderanno ad arrivare contromisure alla crescente militarizzazione dell’Europa, contro la quale ha puntato il dito relativamente al prolungarsi del conflitto ucraino, definito «una tragedia per tutti noi», evitabile qualora fosse stato affrontato «secondo i principi di un mondo multipolare». Ha informato che il governo russo sta «prendendo visione» delle iniziative di Trump per quanto riguarda la pace in Palestina e affermato che l’obiettivo è quello della piena restaurazione dei rapporti diplomatici tra Mosca e Washington, «anche se nei nostri rapporti ci sono contraddizioni». Frattanto, dal campo di battaglia giunge il dato secondo il quale, da inizio anno, le truppe russe hanno conquistato 205 insediamenti, per un totale di 3.308 km² nella Repubblica Popolare di Donetsk, 205 km² nella Repubblica Popolare di Lugansk e 542 km² nella regione di Kharkov. Nell’ultimo mese le avanzate maggiori sono state registrate nella regione di Dnepropetrovsk, nella quale sono passati sotto il controllo russo gli insediamenti di Khoroshee, Sosnovka, Novopetrovskoye, Novonikolaevka, Berezovoye, Stepovoye e Verbovoye. Avanzamenti piccoli ma significativi anche a Zaporozhye, con la cattura di Olgovskoye e Novoivanovka; ripresa Yunakovka a Sumy, nella RP di Donetsk entrano a far parte anche fattivamente della Federazione Russa i villaggi di Muravka, Pereezdnoye, Derilovo, Mayskoye e Shandrigolovo. Si aspetta l’annuncio ufficiale della riconquista di Pankovka e Kleban-Byk, prese alla vigilia dei colloqui di Anchorage e successivamente rioccupate dalle truppe ucraine. A Kharkov, ha annunciato Putin che ha anche menzionato un residuo 0.13% da liberare nella RP di Lugansk, è quasi completa la presa di Kupyansk, seconda città per dimensioni e importanza dopo il capoluogo, e che fu abbandonata nella ritirata tattica russa del settembre 2022. Kiev, da parte sua, ha annunciato oggi la rottura formale delle relazioni diplomatiche col Nicaragua, che il mese scorso ha riconosciuto l’esito dei referendum nel Donbass svoltisi proprio allora. (JC)

Sul significato di Blair in Palestina
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