Il Tazebao – Un revival delle “primavere arabe” in salsa afro-asiatica? Gli eventi dell’ultima settimana in Madagascar, in cui le manifestazioni della cosiddetta “generazione Z” sono state il preludio di un colpo di Stato militare con fuga all’estero, forse a Dubai, del Presidente Rajoelina, recitano un copione pressoché identico iniziato in Nepal con le proteste di massa, anch’esse ufficialmente «contro la corruzione», che portarono alle dimissioni dell’ex premier Sharma Oli. Anche nelle Filippine si sono avuti scioperi e cortei contro il governo Marcos jr., mentre in Kenya i giovani sono tornati a farsi sentire, dopo un anno e proprio per il primo anniversario dei movimenti del 2024, contro le politiche di William Ruto. Le manifestazioni in Marocco hanno invece riecheggiato direttamente quelle del 2011, ma con maggiore intensità, date da una tragedia verificatasi ad Agadir dove sono morte otto donne incinte a causa di un parto cesareo, frutto, perlomeno agli occhi dei manifestanti, della disastrosa situazione in cui versa la sanità pubblica, a fronte di spese faraoniche varate dal governo per ospitare i mondiali del 2030. Identiche sono ovunque le richieste ufficiali di chi è sceso in piazza, nella loro genericità: no alla corruzione, sì a una vita dignitosa. Tuttavia, a differenza delle “primavere arabe”, a essere destabilizzati sono governi caratterizzati quasi nessuno da un’opposizione marcata agli Stati Uniti, ma non è da escludere che il nuovo corso dell’amministrazione Trump, che si sta inimicando anche gli alleati più “storici”, possa avervi una voce in capitolo, dettata da un semplice obiettivo di destabilizzazione di Paesi amici o vicini di amici della Cina, o da un bisogno di reggenze più fedeli. La creazione del programma America First, identico a quello dell’ex USAID, è un fattore da non trascurare. (JC)

Falco d’Oltralpe: “Morto il gollismo, e una certa di idea di Francia (e di Europa)”
La crisi di governo che scuote oggi la Francia – precipitata dopo le dimissioni di Sébastien Lecornu, ultimo anello di