Il Tazebao – Nonostante negli ultimi minuti sia giunta voce, dall’ufficio del Premier israeliano Benjamin Netanyahu, che Hamas stia «rifiutando di concordare un accordo sul rilascio degli ostaggi, creando una crisi all’ultimo minuto che impedisce il raggiungimento di un consenso», nella serata di ieri è giunta la notizia ufficiale del cessate il fuoco in Palestina, le cui clausole sono state rese note, tra gli altri, dalla libanese Al-Mayadeen: ritiro completo delle truppe israeliane da tutte le aree della Striscia di Gaza; apertura del valico di Rafah e ritiro completo da esso; possibilità di cure all’estero per i feriti palestinesi; ingresso di 600 camion di aiuti umanitari al giorno coordinati dal Qatar; ingresso di 200.000 tende e 60.000 roulottes per rifugi d’emergenza; rilascio di 1.000 prigionieri palestinesi; liberazione di tutte le donne, i bambini e i ragazzi sotto i 19 anni dalle prigioni israeliane; ritiro graduale di Israele dal corridoio di Philadelphia e dall’asse di Netzarim; ritorno di tutti gli sfollati palestinesi alle loro case e piena libertà di movimento nella Striscia di Gaza; assenza di aerei e droni nei cieli della regione per 8-10 ore al giorno; ricostruzione di tutti gli ospedali, allestimento di ospedali da campo e formazione di squadre mediche e chirurgiche. Mentre Hamas ha accettato di rilasciare 33 israeliani (donne, bambini e uomini di età superiore ai 50 anni), Israele libererà 30 prigionieri palestinesi per ogni rapito e 50 per ogni donna soldato prigioniera, mentre sull’organizzazione del ritorno degli sfollati veglieranno Qatar ed Egitto. Ansarallah ha contestualmente affermato che interromperà, come aveva sempre detto, i lanci missilistici dallo Yemen. Appare, quindi, evidente la motivazione del succitato tentativo dell’ultimo minuto di Netanyahu di salvare la faccia da quella che nello stesso Israele, come si evince dalle parole dell’analista militare Yossi Yehoshua e del ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, è vista come l’ennesima sconfitta di Tel Aviv dopo l’imposizione del cessate il fuoco in Libano da parte di Hezbollah, anch’esso ritenuto “smantellato”. (JC)
L’Occhio del Falco: che succede nell’apparato militare-industriale-digitale?
Il focus è sulla produzione di sistemi d’arma più agili e tecnologicamente avanzati: droni autonomi, strumenti per la guerra elettronica,