Quegli strani movimenti in Medio Oriente, tra le minacce e i timori dei militari israeliani. Il Tazebao del giorno

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Il TazebaoIsraele pronto a combattere di nuovo contro l’Iran, ma nella consapevolezza dei danni che potrebbero tornare indietro: è la sintesi del sentimento prevalente tra le alte sfere del governo israeliano, riflesso da un cauto articolo dell’Israel Hayom che già dal titolo avverte di come una seconda guerra israelo-iraniana, le cui probabilità aumentano «a causa della situazione di stallo sul percorso politico», sarà «diversa dalla precedente» e che, pertanto, «la Repubblica Islamica non deve essere sottovalutata» poiché «se c’è una cosa che abbiamo imparato, è che il regime è più forte di quanto crediamo». Le manovre militari, tuttavia, sono già in corso, pur se nell’ombra: i radar e i siti di tracciamento hanno rilevato, negli ultimi due giorni, una dozzina di KC-135 Stratotanker e altri rifornitori aerei entrati nello spazio europeo dagli Stati Uniti e facenti rotta verso il Medio Oriente, dove alcuni sono già giunti insieme a vari caccia alla base americana di Al-Udeid in Qatar. Altri sono in partenza dalle basi della Royal Air Force del Regno Unito con la stessa destinazione, mentre la portaerei Gerald R. Ford sta passando lo Stretto di Gibilterra. È stato in particolare osservato il particolare percorso dei rifornitori, che non accompagnano i jet fino all’arrivo ma si fermano a mezza strada tornando indietro, così da poterne “ricaricare” quanti più possibile. Alcuni, si apprende dalle fonti di tracciamento, sono partiti addirittura dal Mar Adriatico, a metà tra Italia e Croazia. Si è registrata peraltro un’impennata degli ordini a Papa Johns Pizza, la pizzeria più vicina al Pentagono storicamente monitorata per i grossi eventi che il più delle volte avvengono in seguito a ordinazioni particolarmente numerose. Da parte iraniana, intanto, sono stati individuati droni da ricognizione impegnati in attività di pattugliamento del confine occidentale, mentre l’ufficio dell’Ayatollah Khamenei ha pubblicato un manifesto militante che, con una mano che impugna un kalashnikov fattosi missile alla sua estremità, reca la dicitura: «Dio è con noi». Sullo sfondo delle continue offensive israeliane nei Paesi vicini, ma anche dei colpi che vengono loro inferte dalle operazioni militari della Resistenza palestinese, il fermo impegno di Hezbollah a continuare la lotta e gli ininterrotti attacchi yemeniti (ieri altri missili e droni lanciati verso Tel Aviv ed Eilat), non è da escludere che possa verificarsi una nuova escalation tra lo Stato sionista e la Repubblica Islamica. Tale è la situazione all’indomani del primo anniversario dell’Operazione Promessa Veritiera-2, che vendicò proprio l’uccisione di Nasrallah oltre a quelle di Haniyeh e del Generale Nilforoushan. (JC)

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