“Partimmo. Nient’altro che la strada…”. Il più grande scrittore kirghiso ha un monumento nella Capitale

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Il TazebaoDalle steppe del Kirghizistan al cuore della Capitale. È stato inaugurato ieri al parco di Villa Grazioli un monumento allo scrittore kirghiso più noto e apprezzato, Čyngyz Ajtmatov (1928-2008). A realizzarlo l’artista kirghiso Alexey Morosov, che ha scelto il titolo ‘Monte Ajmatov’ per celebrare il legame tra lo scrittore, pioniere di una coscienza ambientale, e la natura kirghisa. Non casuale la scelta dei materiali, marmo e travertino, da sempre utilizzati nelle architetture romane. Presente all’inaugurazione l’Ambasciatore della Repubblica del Kirghizistan Taalai Bazarbaev. Erano presenti oltre 15 rappresentanze diplomatiche. Per costruire una visione del mondo non più schiacciata sui paradigmi e i canoni occidentali, è sempre più necessario conoscere altre storie e la letteratura di Ajtmatov, che si sforza di custodire e tramandare una geografia sentimentale della sua steppa e delle sue montagne kirghise, anche a fronte di una modernità irregolare che preme, ne è un esempio. Non solo, l’iniziativa, fortemente voluta dal Comune di Roma, testimonia la crescita e il consolidamento delle relazioni bilaterali tra Italia e Kirghizistan, come confermato dalla crescita dell’interscambio commerciale, arrivato a ben 241 milioni nel 2023 rispetto ai 69 milioni dell’anno precedente.

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