Il Tazebao – Londra ha infine tenuto fede alla sua promessa estiva di riconoscere lo Stato di Palestina, seguendo a ruota Canada e Australia e precedendo il Portogallo. Adesso Ramallah è riconosciuta da 154 Stati membri delle Nazioni Unite: si attende un annuncio analogo anche da Nuova Zelanda e Liechtenstein. Seppure questa manovra di palwashing globale non risolverà i problemi della nazione palestinese, ma li coprirà con un manto di falsa moralità dettata unicamente dalla strumentale opposizione a Trump, si tratta nondimeno di un importante atto politico che contribuisce all’ulteriore isolamento internazionale di Israele e rafforza le posizioni del popolo e del governo palestinesi. Non solo la rabbia di Netanyahu, con la sua “reductio ad Hamasum” che ormai ha smesso di far presa, ma anche Trump si trova, ora, di fatto con le spalle al muro. Mentre infatti continua a far bombardare anonimi e innocui pescherecci venezuelani fantasticando attacchi sull’immaginario “Cartel de los Soles”, la sua irricevibile proposta di riprendersi la base di Bagram in Afghanistan, motivata dal pretesto di far fronte alle “manovre cinesi”, è stata rispedita al mittente da Kabul: i talebani hanno infatti dichiarato che non soltanto la sovranità e l’integrità territoriale del Paese non sono negoziabili, ma che, qualora dovessero aver seguito le minacce di Trump circa «conseguenze molto brutte», essi sarebbero pronti anche a «combattere per altri vent’anni». Il multipolarismo in divenire è anche questo. (JC)

Clamoroso al Palazzo di Vetro: Trump fa dietrofront sull’Ucraina. E a Sebastopoli arriva una nave cinese. Il Tazebao del giorno
Il Tazebao – L’80ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha visto decisamente più di un colpo di scena: merita una