Oltre la scarsità. Le risorse dal sottosuolo “scoperte” con il Geologo Francesco Cintelli

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Il Tazebao – L’Italia deve fare un salto di qualità. Nella gestione delle risorse esistenti, ma anche nella ricerca di nuove. Ne abbiamo parlato con Francesco Cintelli, geologo, che, con la sua Sismoelettrica, aiuta a conoscere il “cuore della terra”.

C’è un problema di siccità? Oppure consumiamo troppo le risorse idriche? O ancora non le sappiamo conservare, proteggere, incanalare?

Non si tratta quindi solo di un problema di siccità, ma di una combinazione di fattori che richiedono soluzioni tecnologiche e gestionali integrate, dove le competenze di aziende specializzate diventano fondamentali per affrontare questa sfida complessa. La siccità è un problema crescente in Italia, influenzato da vari fattori come il cambiamento climatico, infrastrutture obsolete e una gestione inefficace delle risorse idriche. L’Italia è considerata uno degli “hotspot” globali per la siccità, con una significativa riduzione delle risorse idriche rinnovabili. Questo ha un impatto severo su agricoltura e produzione di energia idroelettrica.

In particolare, regioni come la Sicilia stanno affrontando gravi carenze d’acqua che portano a razionamenti e difficoltà nei settori agricoli e zootecnici. Le infrastrutture idriche inefficaci, con perdite d’acqua significative, e la gestione frammentata delle risorse complicano ulteriormente la situazione.

Per affrontare questi problemi, sono necessari interventi coordinati e investimenti significativi per migliorare le infrastrutture e la gestione delle risorse idriche.

Questo approccio integrato dovrebbe comprendere a nostro parere:

1. Monitoraggio accurato delle risorse;

2. Gestione scientifica delle acque sotterranee;

3. Pianificazione degli interventi basata su dati precisi;

4. Utilizzo di tecnologie avanzate per la conservazione e protezione.

Aziende come Sismoelettrica srl, con le sue tecnologie e competenze nel monitoraggio e gestione delle risorse idriche, potrebbe offrire soluzioni tecniche per migliorare la conservazione e l’utilizzo delle risorse idriche esistenti.

Di recente, abbiamo pubblicato alcuni approfondimenti sulle risorse minerarie di paesi come Iran e Kazakistan. Pensi possano essere una sponda utile per l’Italia?

Le risorse minerarie di paesi come Iran e Kazakistan possono effettivamente rappresentare un’opportunità strategica per l’Italia in diversi ambiti. Prima di tutto la diversificazione delle fonti di materie prime.

L’Iran e il Kazakistan sono ricchi di risorse minerarie tra cui petrolio, gas naturale, metalli preziosi e minerali rari. Questo può aiutare l’Italia a diversificare le sue fonti di approvvigionamento, riducendo la dipendenza da fornitori tradizionali.

Opportunità Commerciali e di Investimento:

  1. Gli accordi commerciali e di investimento con questi paesi potrebbero aprire nuove opportunità per le aziende italiane nei settori dell’estrazione e della lavorazione dei minerali;
  2. Collaborazioni in progetti infrastrutturali legati al settore minerario possono portare benefici economici reciproci.

Sviluppo di Tecnologie e Competenze:

  1. La partnership con paesi ricchi di risorse minerarie può stimolare lo sviluppo e l’adozione di tecnologie avanzate in Italia, migliorando le capacità di estrazione e lavorazione;
  2. Può favorire lo scambio di know-how e competenze tecniche tra i paesi.

Per Sismoelettrica, collaborare con queste nazioni può significare:

  1. Sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni per il settore minerario;
  2. Contribuire a progetti che promuovono la sostenibilità e l’efficienza nel settore delle risorse naturali.
È possibile rilanciare la produzione italiana, fermo restando che certe miniere sono dismesse da decenni e, a quanto si sa, completamente allagate?

Le riserve minerarie italiane sono effettivamente insufficienti per supportare autonomamente la transizione ecologica. La situazione attuale mostra scarsità di minerali critici come litio, cobalto, nichel, giacimenti esistenti spesso non economicamente sfruttabili, dipendenza dalle importazioni per materie prime essenziali, limitate riserve di terre rare. Questa situazione richiede pertanto una strategia che combini accordi internazionali, innovazione tecnologica e sviluppo dell’economia circolare.

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