Il Tazebao – Non ha fatto in tempo a iniziare a diffondersi la notizia dell’accettazione, da parte di Hamas, della tregua mediata dal Qatar, che “l’unica democrazia del Medio Oriente” (priva persino di una semplice carta costituzionale) ha fatto pervenire la sua risposta pratica e concreta: l’attacco frontale alla Striscia di Gaza, mirante all’occupazione di tutto il suo territorio a partire dal suo omonimo capoluogo, con l’obiettivo di deportarne tutta la popolazione e la denominazione di «Operazione Carri di Gedeone-2». Fallita nel suo primo tentativo, arriva quindi il secondo, ideato da Netanyahu e benedetto dal suo ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich. Questi, infatti, parlando apertamente di «Grande Israele» ha appoggiato l’approvazione in via definitiva, da parte di Tel Aviv, del cosiddetto “piano E1”, che prevede l’espansione dell’insediamento di Maale Adumim onde dividere in due la Cisgiordania. Il progetto alla radice e il frutto che ne matura sono palesi: impedire fisicamente la strutturazione materiale, geografica, di uno Stato palestinese. Se si tratta di un pesante chiodo nella bara dell’idea di una “soluzione a due Stati”, ciò nondimeno si staglia sullo sfondo di una generale espansione degli insediamenti ebraici anche fuori dal Medio Oriente e di cui sta facendo le spese, ancor più vicino a noi, Cipro. Contemporaneamente, proprio in Cisgiordania il rappresentante di Taiwan finanzierà il Nanasi Medical Centre di Sha’ar Binyamin, a nord di Gerusalemme. Intanto, da Mosca Sergej Lavrov spinge affinché l’Europa riconosca in via ufficiale e compatta lo Stato di Palestina; l’Iran si prepara alla prossima guerra. Le carte principali stanno quindi, com’è ovvio, nelle mani della Resistenza palestinese. (JC)

Sommovimenti nel giardino di casa USA: dopo 19 anni termina in Bolivia il governo del Movimento per il Socialismo. Al ballottaggio liberali e democristiani. Il Tazebao del giorno
Il Tazebao – Non è arrivata al ventennio l’epoca del partito fondato e diretto da Evo Morales fino al golpe