Nuovo conflitto tra Thailandia e Cambogia: stavolta ci sono “scappati” morti e feriti. Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao «Vale comunque la pena ricordare che gli esiti delle arbitrarie spartizioni territoriali coloniali e post-coloniali, oltre che il posizionamento geopolitico delle parti in causa (una Thailandia più filo-occidentale a fronte di una Cambogia sostanzialmente filocinese), faranno sicuramente sentire di nuovo il loro peso, soprattutto per l’opinione pubblica nazionalista di Bangkok che da sempre reclama la presa del pieno possesso del promontorio su cui è situato il millenario e omonimo tempio khmer». Così si concludeva il Tazebao del giorno del 29 maggio, al termine dei dieci minuti di conflitto tra Bangkok e Phnom Penh oggi riaccesosi e inaspritosi oltremisura, nell’area di confine di Ta Muen Thom. Si parla al momento di 2 morti e 11 feriti dall’inizio dell’Operazione Guerra Terrestre, che tuttavia vede coinvolta anche l’aviazione; 15 morti e 28 feriti, invece, il bilancio delle vittime thailandesi. Nonostante l’assenza di una previa dichiarazione di guerra e il degradamento delle relazioni diplomatiche al livello più basso, col richiamo dell’ambasciatore e di tutti i diplomatici thailandesi dalla Cambogia e l’espulsione del rappresentante cambogiano da Bangkok, esse tuttavia non sono ancora rotte, il che testimonia il mantenimento di uno spiraglio di dialogo. Pare che stavolta il motivo scatenante della contesa sia stata l’esplosione di due mine nella zona di confine il 16 e il 23 luglio, che avrebbero causato la morte di otto soldati thailandesi in tutto. Si riporta inoltre che i soldati cambogiani si sono spinti vicino all’area di confine, provocando la risposta dell’esercito tailandese con fuoco di artiglieria, che ha lanciato inoltre la sua campagna di disinformazione nello spazio comunicativo cambogiano, citando una “fuga in Cina” del Presidente Hun Sen mai avvenuta, il tutto condito da annunci non verificati di ambo le parti circa presunti controlli sulle zone contese. Da parte cambogiana si menzionano abbattimenti di F-16 presumibilmente mai verificatisi. La porzione di territorio contesa, attualmente in zona grigia, non è l’unica a essersi tramutata in teatro di scontri: colpi di artiglieria si sono registrati anche in prossimità del confine col Laos. Intanto, Bangkok ha fatto evacuare tutti i civili da quattro province, per un totale di 50 km di territorio al confine, e tutti i connazionali dal territorio cambogiano, mentre da Phnom Penh tirano con MLRS “Grad” russi e RPG cinesi. Oggi si riunirà il Consiglio di Sicurezza dell’ONU per discutere sul da farsi. I dieci minuti di maggio sono da tempo passati e da record divenuti mero ricordo. (JC)

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