Il Tazebao – Non più solo petrolio, l’Iran ha riserve sconfinate, e non del tutto ancora sondate, di minerali chiave per le sfide geostrategiche di oggi. Secondo il capo del Geological Survey and Mineral Explorations dell’Iran Dariush Esmaeili, l’Iran è, infatti, al quinto posto nel mondo con risorse naturali, tra cui petrolio, gas e minerali, per un valore circa 27,5 trilioni di dollari. Lo si apprende da Press Tv.
Secondo l’approfondimento dell’emittente televisiva iraniana, le risorse minerarie rappresentano circa il 5% di questo totale, valutato in 1,4 trilioni di dollari, purché vengano estratte e lavorate con un tasso di recupero del 50%, che sarebbe significativo.
Bisogna tener presente che, nel corso della plurimillenaria storia dell’Iran, i minerali e l’estrazione di elementi naturali come rame, ferro, zinco, turchese e argento hanno svolto un ruolo fondamentale nella vita e nella civiltà degli iraniani.
Tuttavia, la scoperta del petrolio in Iran all’inizio del XX secolo ha trasformato gradualmente le sue riserve di idrocarburi nella principale fonte di guadagno, relegando quelle minerarie a uno status minore.
Il settore minerario rappresenta attualmente circa il 2,5% del PIL iraniano e contribuisce all’1% dell’occupazione del paese. Questo mentre l’Iran è tra i primi dieci paesi ricchi di minerali al mondo con circa 15.000 aree minerarie.
Ha la sesta più grande riserva di zinco, la settima di rame, la nona di minerale di ferro e la quinta più grande riserva di gesso e barite del mondo. Possiede inoltre il 3% delle riserve totali di piombo e zinco del mondo, oltre a considerevoli giacimenti di manganese e carbone.
Queste cifre, tuttavia, si basano su operazioni minerarie di superficie e poco profonde, poiché, riferisce sempre Press Tv, l’Iran non ha ancora avviato alcuna prospezione o attività di estrazione profonda, uno dei principali vantaggi della quale è il ridotto impatto ambientale rispetto all’estrazione poco profonda.
Sfruttando il potenziale dell’estrazione mineraria, il settore estrattivo sta emergendo come una soluzione cruciale per la transizione energetica da fonti energetiche tradizionali e non rinnovabili come carbone, petrolio e gas naturale, dove vengono introdotte batterie agli ioni di litio essenziali per i dispositivi elettrici.
La transizione verso i veicoli elettrici e i progressi nei dispositivi elettronici portatili guidati dalla crescente domanda di soluzioni di stoccaggio dell’energia hanno portato a una crescita significativa nel mercato delle batterie agli ioni di litio e di conseguenza all’importanza di alcuni minerali come litio, cobalto, nichel , grafite, manganese, terre rare, rame e alluminio.
Data la loro concentrazione in un numero limitato di Paesi, questi minerali hanno raggiunto un ruolo strategico nella catena di approvvigionamento globale. Di conseguenza, si prevede che nuovi progetti di estrazione si intensificheranno, spinti in parte dal “nazionalismo minerario” dovuto alle preoccupazioni sulla sicurezza dell’approvvigionamento. (…)
Sebbene l’Iran non svolga un ruolo diretto nella catena di approvvigionamento globale dei minerali necessari per produrre batterie per veicoli elettrici, ha innumerevoli opportunità di svolgere un ruolo chiave in questo gioco globale, date le sue citate risorse minerarie come nichel e rame.
Nel frattempo, la posizione geopolitica dell’Iran come ponte tra Asia ed Europa gli consente di fungere da via di trasporto strategica nella catena di approvvigionamento di questi minerali. Con una solida analisi dei giochi strategici in corso, i politici iraniani dovrebbero identificare i percorsi ottimali e sfruttare queste opportunità nel miglior modo possibile.