Il Tazebao – Si sa: in ogni sommovimento interno, rivoluzione o guerra civile che sia, la capitale è sempre tra le ultime a cadere, ma quando viene messa in pericolo, le sorti di chi la difende sono quasi sempre segnate. Dal punto di vista del PD, la “capitale” è sicuramente la (momentaneamente) sonnolenta e abulica Firenze, gestita dalla giunta Funaro come se niente stesse accadendo fuori dalle sue mura. Ma da Milano a Pesaro, da Torino a Bologna (con echi a Modena) fino alla vicinissima Prato, «fischia il vento e infuria la bufera». La “Mattonopoli” milanese si è espansa fino a Bologna, dove, come in ogni rivoluzione o guerra civile, ci sono stati disertori dalle file del partito al potere che, in questa fattispecie, hanno denunciato anch’essi i permessi “troppo facili” per i lavori edilizi. L’“Affidopoli” pesarese vede indagato addirittura un europarlamentare, Matteo Ricci, candidato alla presidenza regionale delle Marche, insieme ad altri 23: egli, però, decide di tirare diritto e parla di «attacco delle destre incattivite», pur se scaricato dagli alleati. Anche qui, come in ogni rivoluzione o guerra civile. E se Fratelli d’Italia non può capitalizzare gli effetti sicuramente ascrivibili alla Riforma Nordio (paradosso dei paradossi), per l’imbarazzo siciliano, lo fa il M5S che rispolvera la sua vena giustizialista: Fico in Campania vuole «liste pulite» (da toccare, evidentemente, con Mani altrettanto Pulite…), Conte va all’attacco e i pentastellati salgono nei sondaggi, mettendo però a dura prova gli esperimenti di alleanza coi dem che si stanno tentando in varie regioni, Toscana inclusa. Includendo anche lo scandalo interno delle tessere false a Pisa, quanto potrà reggere il PD fiorentino? (JC)

Trump torna nel Regno Unito, ma le acque tra le due sponde dell’Atlantico sono parecchio più fredde che nel 2019. Il Tazebao del giorno
Il Tazebao – A pochi giorni dall’enorme manifestazione ultraconservatrice a Londra, le cui stime “meno ufficiali” accompagnate alle riprese girate