Il Tazebao – Tra la conferma ufficiale della sua vittoria e i messaggi di congratulazioni che continuano ad arrivargli per la sua rielezione (ultimo quello, proprio ieri, del Presidente Ralph Gonsalves di San Vicente e Grenadines), negli ultimi giorni il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha sferrato due attacchi, il 20 e il 25 agosto, contro l’estrema destra venezuelana, Elon Musk e il fascismo in generale. Non, però, da una prospettiva meramente retorica, ma con interessanti e approfonditi collegamenti con l’esoterismo e la mistica di Mussolini e Hitler. Durante i programmi Más Religión e Con Maduro+, andati in onda sulla televisione venezuelana, Maduro ha attaccato frontalmente la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi, criticando i «simboli orridi», «satanici» e «lo sprezzo arrogante contro Gesù di Nazareth nell’Ultima Cena» e ricordando che il nazismo fece la sua comparsa mediante l’appropriazione dei simboli induisti e «rivendicando la purezza della razza ariana, simboli delle epoche vediche»: un chiaro riferimento alla Società Thule, fondata a Monaco da Rudolf von Sebottendorff. Nel secondo programma succitato, il presidente venezuelano ha aggiunto che «nel caso di Mussolini, si trattava di sette estremiste conservatrici legate a sette occultiste nel Vaticano, è una lunga storia che si conosce poco, ma anche il fascismo e il nazismo ebbero una simbologia che manipolava la religione e si dice che vi fossero patti satanici a quel tempo». E su questi patti satanici Maduro è ritornato su domenica scorsa, nel programma Maduro Podcast con Diego Ruzzarín e Juan Carlos Monedero, stavolta ripreso anche da testate come Agenzia Nova, La Stampa e altre, principalmente all’estero. Qui ha denunciato l’estrema destra filoamericana che gli si oppone e ha tentato di destabilizzare il Paese dopo le elezioni del 28 luglio come parte di una strategia satanica di cui sono parte anche Elon Musk e Javier Milei ed è unita da riti esoterici ripresi da Mussolini, facenti capo alla Chiesa satanica di Detroit. Il riferimento è alla piattaforma Vente Venezuela di María Corina Machado e Edmundo González Urrutía, mandante e guida degli scontri, mentre il resto dell’opposizione ha riconosciuto pacificamente la vittoria del PSUV. (JC)
C’è una guerra anche sulla narrazione (e l’identità). A proposito di “propaganda russa”
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Jean-Claude Martini
