L’Iran torna al centro dell’attenzione americana mentre Trump inizia a definire la sua politica estera. Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – Con la nomina di James David Vance a candidato vicepresidente degli Stati Uniti per l’eventuale nuova amministrazione Trump, gli obiettivi di politica estera di Washington vanno prefigurandosi sempre più: come del resto ampiamente previsto sulle colonne del Tazebao, il tycoon si prepara a sganciarsi dal conflitto ucraino, mediante un accordo con Mosca che però è poco probabile possa contribuire a ricucire del tutto i rapporti tra USA e Russia, per spostare sul Medio Oriente e sulla Cina il focus dell’inasprimento delle tensioni e della tendenza alla guerra. Difficile che possa essere un caso la coincidenza tra la “pista iraniana” paventata dai servizi segreti relativamente all’attentato contro Trump a Butler e le dichiarazioni di Vance in un’intervista di domenica a Fox News: quivi egli ha esortato a “colpire duro” gli iraniani, a concentrarsi principalmente sulla Cina, a sostenere con maggior determinazione Israele e a scaricare sull’Europa (non terminare) la guerra in Ucraina, affermando che «Putin si è rivelato più debole di quello che credevamo». Da Teheran hanno reagito negando ogni coinvolgimento nell’attentato a Trump, ma dichiarando la loro intenzione di perseguirlo legalmente per l’assassinio del Generale Qasem Soleimani a inizio 2020. (JC)

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