Il Tazebao – Dopo la battuta d’arresto dovuta al Covid, giunge notizia che la Cina abbasserà le tariffe antidumping nel settore dell’industria vinicola, riaprendo così (perlomeno in gran parte) il proprio mercato alle importazioni. Una notizia, apprendiamo da Reuters, accolta con favore da alcuni attori mondiali, come l’Australia, ma permangono dubbi sull’incisività di questa misura sul complesso dell’andamento degli affari in quest’ambito: se prima i consumatori cinesi prediligevano i vini appunto australiani, ma anche cileni, italiani e francesi, con le chiusure dovute alla crisi sanitaria globale il mercato cinese si è indirizzato decisamente verso una sorta di “autosufficienza”, privilegiando i consumi interni e le importazioni. Ai pregiati vini stranieri si sono sostituiti vini autoctoni, cocktail e birre artigianali, con una maggiore diversificazione di scelta, come ha spiegato Judy Chan (amministratrice delegata della Grace Vineyards, principale azienda vinicola cinese) proprio a Reuters. (JC)

Prospettiva Minsk: Lukashenko a 360 gradi sul mondo che cambia
Il 27 febbraio, il presidente bielorusso Aleksandar Grigorievič Lukashenko ha rilasciato un’intervista al blogger americano Mario Nawfal, fondatore della piattaforma