Il Tazebao – Questa settimana il presidente russo Vladimir Putin ha dato l’autorizzazione ufficiale al riavvio dell’altoforno n°5 a Yenakievo, nella Repubblica Popolare di Donetsk. Esso, specializzato nella produzione di raccordi e laminati metallici anche per le costruzioni navali, riprende a funzionare dopo un lungo periodo di tempo e consentirà la produzione di oltre un milione di tonnellate all’acciaio all’anno (la cui produzione, nei nuovi oblast russi delle RP di Donetsk e Lugansk, è aumentata del 30% nel 2023 rispetto all’anno prima). Analoghe iniziative stanno venendo messe in pratica anche nei “vecchi” territori russi, come Nizhnij Novgorod e Celyabinsk, alla vigilia della Giornata dei Metallurgici, che quest’anno si celebra il 21 luglio ed è in vigore dal 1957. In particolare, nella prima delle ultime due regioni menzionate è stato lanciato un complesso di produzione per leghe e acciai speciali per la JSC Ruspolimet e nella seconda ha visto la luce una nuova batteria di coke della Ferreria di Magnitogorsk. Il primato assunto in questo settore così vitale da parte di tali aziende, formalmente private (rispettivamente una società per azioni e una società ad azionariato diffuso), ma dirette da imprenditori vicini al governo (Viktor Kločaj e Pavel Shilyaev), indica, come anche la nazionalizzazione operata lunedì dal Cremlino sul gigante americano degli imballaggi metallici Silgan Holdings Austria, che la Russia si sta muovendo verso un accentramento sempre più compatto che sarà determinante per la sua tenuta e il suo progresso, sia in campo nazionale che internazionale. (JC)
Non solo un anno “di transizione”
Nonostante un Natale in sordina e una crisi che morde tutti, quello che ci accingiamo a vivere insieme è un