Nel 1956 si condensano svariati avvenimenti di rilevanza globale come la crisi di Suez.
Il 1956 è uno di quegli anni nei quali la storia accelera. Per la portata dei cambiamenti innescati, Ingrao lo definì “l’indimenticabile ’56”.
Nel 1956 Gamal Abd Al-Nasser Nasser, che due anni prima aveva rovesciato l’odiata monarchia, nazionalizza la compagnia anglo-francese del Canale di Suez.
Merita ricordare che Nasser, fin dagli anni ’30 nutriva un forte astio per la Gran Bretagna, vista come palesemente collusa con la monarchia che reprimeva le proteste dei giovani studenti cui anch’egli partecipava.
Come in molti altri paesi arabi negli anni a cavallo tra i ’30 e il Dopoguerra maceravano sentimenti di astio per le potenze coloniali.
Il Canale di Suez ha risollevato il Mediterraneo
Il Canale di Suez restituisce al Mediterraneo la dimensione globale smarrita nei due secoli precedenti a causa dell’attivismo prima baltico, di matrice olandese (Amsterdam e Anversa, che anche oggi è uno dei primi porti europei), poi atlantico., sospinto dall’impero della Perfida Albione.
Ancora oggi, a 150 anni dalla realizzazione, e dopo il raddoppio nel 2015, riveste un ruolo non marginale nei traffici commerciali globali visto che ve ne transita il 9% e visto che la Cina vi vede un passaggio obbligato verso l’Europa. In più il raddoppio ha permesso di transitare in entrambe le direzioni, di ridurre i tempi e di aumentare la stazza delle navi.
L’intervento contro Nasser
La decisione di Nasser – che aveva optato per non allinearsi né con gli Stati Uniti né con l’URSS – fornisce quindi a Francia e Gran Bretagna il pretesto per l’intervento militare. Franchia e UK decidono di passare all’azione e trascinano nel conflitto anche Israele, avversario dell’Egitto fin dalla fondazione e odiatissimo da Nasser.
Le operazioni sul campo sono un successo: gli israeliani dilagano nel Sinai e occupano Gaza, mentre nel mese novembre sbarcano le truppe anglo-francesi che si spingono fino a Port Sa ‘id.
Il contesto globale
Francia e Inghilterra sono due imperi sì ancora potenti, sebbene sempre meno egemoni, ma sono usciti sconfitti nello scacchiere globale dopo la Seconda Guerra Mondiale. La Francia ha perso la guerra in Indocina ed è alle prese con quella algerina.
E proprio per questo i due nuovi dominus globali non possono tollerare interferenze altrui. Intervengono quindi le due superpotenze globali, USA e URSS che impongono di arrestare le operazioni contro l’Egitto. E così sarà. Gli imperi coloniali europei perdono pezzi e cedono il passo. La storia si sposta altrove.