Il Tazebao – Torna a tenere banco la vicenda del cubo nero sull’ex Teatro comunale a Firenze, dalla conferenza stampa di ieri tenuta dal consigliere Massimo Sabatini (Lista Schmidt): nella fattispecie, sono state rivelate tutte le date dei confronti tra Comune e Soprintendenza per quanto riguarda i lavori relativi alla facciata, dove peraltro furono date tutte le specifiche relativamente alle dimensioni, al colore e ai materiali. Sabatini ha evidenziato, alla presenza dei giornalisti, il continuo rimpallo delle responsabilità tra le due istituzioni, peraltro col mancato invito ai sopralluoghi della seconda; domande continuamente inevase in sede di Consiglio comunale, seguite infine dalla chiusura della pratica da parte di Palazzo Vecchio, senza peraltro il parere della Soprintendenza, una nota della quale, consegnata a mano a Sabatini e protocollata, è stata deliberatamente tenuta fuori dagli atti ufficiali. Completamente menzognera è quindi la risposta dell’assessore Biti circa la «massima trasparenza» da parte della giunta e della sindachessa. Da fine settembre a inizio novembre, un mese e mezzo di fitta corrispondenza le cui domande al riguardo da parte di Sabatini hanno ricevuto riscontro formale soltanto quattro giorni fa, sorte che invece non hanno avuto le richieste di chiarimenti circa la mancata istituzione della commissione d’indagine al riguardo. Questo è il tipico modus operandi della giunta Funaro a Firenze: chiusa a quadrato insieme ai suoi alleati di AVS-Ecolò, senza nessun serio dibattito democratico, un regime segregato nei suoi affari e nei suoi interessi sui quali non vi è trasparenza alcuna, né informazione, né richiesta di consenso o confronto con la cittadinanza. Impermeabile non solo a qualsiasi dissenso, ma anche a qualunque domanda ed esortazione alla trasparenza. Non c’è quindi da stupirsi che sotto una tale amministrazione, l’ex capitale d’Italia sia seconda a livello nazionale tanto per criminalità, quanto per prezzi di case e affitti. (JC)
