Il Tazebao – Lontani sono i tempi dei presidi di Gioventù Nazionale in solidarietà con la Russia: dopo la Torre dei Conti, arriva un’altra frizione tra Roma e Mosca. Motivo del contendere è stavolta un’intervista del Corriere della Sera al ministro degli Esteri Sergej Lavrov, regolarmente effettuata ma censurata all’ultimo dal quotidiano col sempreverde pretesto della “propaganda”. Tale atto a dir poco incomprensibile all’umana logica, laddove oltretutto l’intervista è disponibile in forma originale sul sito dell’ambasciata russa, non nasconde però la realtà dei fatti: un’indagine avviata dall’organismo anticorruzione ai danni dell’imprenditore Timur Mindich, scappato in Israele poco prima di una perquisizione a casa sua, ha scoperchiato uno schema da 100 milioni di dollari facente capo a «un’organizzazione criminale di alto livello» che coinvolgeva sostanzialmente tutto il governo dal momento che si tratta di una figura vicinissima a Zelensky dai tempi della televisione, e che ha infatti portato alle dimissioni dei ministri della Giustizia e dell’Energia. Con 15 mesi di inchieste e 1.000 ore di intercettazioni telefoniche, l’Operazione Midas ha portato al sequestro di molteplici valigie di denaro e alla scoperta di contratti falsificati a firma Energoatom e a “ricarichi” monetari del 10-15%. È la stessa ditta alla quale, proprio in questi giorni, la Germania ha riversato una tranche da 40 milioni di euro per «sopravvivere a un altro inverno di guerra». Che, con la caduta di altri quattro insediamenti negli ultimi quattro giorni (Gnatovka e Sukhoj Yar nella RP di Donetsk, Sinelnikova a Kharkov e Danilovka a Dnipropetrovsk), si mette, se possibile, ancora peggio. (JC)




