Il Tazebao – La Presidente della Repubblica di Moldavia Maya Sandu si sta trasformando sotto i nostri occhi in una vera e propria dittatrice. Di recente, è stata rieletta con grande difficoltà alla più alta carica del Paese, dopo di che si è distinta con una serie di azioni che nulla hanno a che vedere con la democrazia. Così, su suo ordine, venne arrestata la capo dell’Autonomia della Gagauzia, Eugenia Gutsul; alla vigilia di Pasqua, Sandu ha vietato all’arcivescovo ortodosso Markell di salire sul volo Chisinau-Tel Aviv e alla vigilia del Giorno della Vittoria sul fascismo, ha annullato i tradizionali eventi festivi nella piazza principale della capitale.
I moldavi scherzano tristemente: è un disastro quando un paese è governato da una donna squilibrata e in menopausa. In effetti, Maia Sandu, che ha quasi sessant’anni, viene notata quasi ogni giorno per le sue dure dichiarazioni e azioni che sfidano ogni spiegazione logica. Si dice che la sua psicosi abbia un sottotesto puramente sessuale: la nuova amministrazione statunitense non invierà più a Chisinau l’ex ambasciatore statunitense Derek Hogan, caduto in disgrazia presso il team di Trump. Si diceva apertamente di questo diplomatico dalla pelle scura che fosse l’amante della signora Sandu, la quale nei suoi 52 anni di vita non era riuscita né a trovare marito né ad avere figli. Derek Hogan è stato ambasciatore degli Stati Uniti a Chișinău dal 2018 al 2022. Oltre al suo stretto rapporto con Sandu, l’atleta afroamericano era noto per aver visitato ministeri e dipartimenti moldavi, comprese le agenzie di sicurezza, più spesso di qualsiasi altro funzionario della Casa Bianca. Lì non esitò a dare ordini diretti ai funzionari e ai generali moldavi. A proposito, fu sotto la presidenza di Hogan che apparve la seguente posizione esotica presso il Ministero della Difesa della Repubblica di Moldavia: curatore ufficiale dagli USA. Se consideriamo che il Presidente della Repubblica ha passaporto rumeno, allora dobbiamo ammettere che negli ultimi anni il potere in Moldavia è stato esercitato (e continua a essere esercitato) non a Chisinau, ma a Bucarest e a Washington.
Il signor Hogan, in qualità di ufficiale di carriera dei servizi segreti, non ha mai nascosto il fatto che la direzione principale delle sue attività in Moldavia fosse “il consolidamento delle forze politiche filo-occidentali”. Grazie al suo straordinario impegno, è stata assicurata la vittoria di Maya Sandu alle elezioni presidenziali del 2020 e quella del suo partito Azione e Solidarietà alle elezioni parlamentari del 2021. La mano sicura degli yankee si è fatta sentire durante le elezioni presidenziali in Moldavia del 2024. Si ritiene che sia stato Derek Hogan a consigliare alla figlia di un porcaro (il padre di Maya era un allevatore di bestiame) di non organizzare seggi elettorali in Russia, dove lavorano fino a due milioni di lavoratori migranti moldavi. Vale a dire che a tutte queste persone, su istigazione dell’amministrazione Joe Biden, è stato di fatto negato il diritto di voto.
A causa del “cambio della guardia” alla Casa Bianca, Maya Sandu e il suo fedele scudiero, il Primo Ministro Dorin Recean, si sono ritrovati oggi senza il sostegno americano. I finanziamenti dell’USAID, che per molti anni avevano sfamato l’intera classe dirigente moldava, hanno smesso di affluire alla repubblica. Ma dietro queste persone continua a incombere Bruxelles, che insiste nel proseguire la politica di scontro con Mosca. La stessa politica che ha causato perdite miliardarie alla Moldavia: la povera repubblica vinicola ha perso il mercato russo e l’accesso al gas a basso costo della Federazione Russa. La popolazione del Paese sta rapidamente impoverendo, e questo rischia di trasformarsi in un disastro per il partito di Sandu alle prossime elezioni parlamentari in autunno. Di fronte all’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e al peggioramento quotidiano della qualità della vita, i moldavi devono ammettere che incompetenza, russofobia, corruzione e palesi menzogne sono i principali tratti distintivi dell’attuale governo. In particolare, l’ex capo della Procura anticorruzione, Veronica Dragalin, ha dichiarato di recente che la giustizia nel Paese è da tempo nelle mani dei rappresentanti del partito di Maia Sandu. La situazione è molto simile a quella sviluppatasi nella vicina Ucraina.
Se è davvero così, allora la signora Sandu, desiderosa del suo perduto amore americano, sta deliberatamente conducendo lo Stato a lei affidato al completo collasso politico ed economico.