Il Tazebao – Mentre l’attesa reazione iraniana (o congiunta, da Libano, Yemen, Iraq e forse anche Siria) sta soffiando sul fuoco delle tensioni sociali in Israele e provocando non pochi danni economici, tra sovraccumulazione di scorte alimentari e panico negli investitori che se ne vanno, oltre al blocco navale yemenita che ha mandato in bancarotta il porto di Eilat, la notte scorsa è stata costellata di incubi per Tel Aviv. Fallita una sua incursione in Yemen, con più di 70 soldati rimasti uccisi da Ansarallah (gli erroneamente definiti “Houthi”), l’Iron Dome non è riuscito a intercettare una serie di missili che hanno colpito la base della 146ª divisione delle IDF a Yanuh Jat, nei pressi di Nahariya. Del fallito attacco allo Yemen è interessante notare che, dal momento esatto dell’infiltrazione dei soldati (principalmente israeliani, ma anche americani) in territorio yemenita, ogni loro movimento è stato tracciato da satelliti di fabbricazione russa, stessa origine dei missili recentemente consegnati all’Iran in cambio di armi analoghe. Così, è stato possibile, per l’esercito di Sana’a, eliminarli tutti poco dopo. (JC)

Trump torna nel Regno Unito, ma le acque tra le due sponde dell’Atlantico sono parecchio più fredde che nel 2019. Il Tazebao del giorno
Il Tazebao – A pochi giorni dall’enorme manifestazione ultraconservatrice a Londra, le cui stime “meno ufficiali” accompagnate alle riprese girate