La situazione in Medio Oriente su un piano inclinato. Israele tra l’incudine di Hezbollah e il martello di Ansarallah. Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – Mentre l’attesa reazione iraniana (o congiunta, da Libano, Yemen, Iraq e forse anche Siria) sta soffiando sul fuoco delle tensioni sociali in Israele e provocando non pochi danni economici, tra sovraccumulazione di scorte alimentari e panico negli investitori che se ne vanno, oltre al blocco navale yemenita che ha mandato in bancarotta il porto di Eilat, la notte scorsa è stata costellata di incubi per Tel Aviv. Fallita una sua incursione in Yemen, con più di 70 soldati rimasti uccisi da Ansarallah (gli erroneamente definiti “Houthi”), l’Iron Dome non è riuscito a intercettare una serie di missili che hanno colpito la base della 146ª divisione delle IDF a Yanuh Jat, nei pressi di Nahariya. Del fallito attacco allo Yemen è interessante notare che, dal momento esatto dell’infiltrazione dei soldati (principalmente israeliani, ma anche americani) in territorio yemenita, ogni loro movimento è stato tracciato da satelliti di fabbricazione russa, stessa origine dei missili recentemente consegnati all’Iran in cambio di armi analoghe. Così, è stato possibile, per l’esercito di Sana’a, eliminarli tutti poco dopo. (JC)

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