La Romania in subbuglio: Georgescu in piazza, Iohannis si dimette (prima del voto su impeachment) e iniziano le intimidazioni. Dal nostro uomo

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Il TazebaoNuove manifestazioni in piazza e boicottaggi. Il potere si rinchiude e Georgescu va a comprare al mercatino locale, nel frattempo Iohannis evita il voto sull’impeachment con le dimissioni. Gli ultimi aggiornamenti dalla Romania in subbuglio, istituzionale e forse non solo, grazie al nostro “Santiago” per Il Tazebao. 

Martedì 11 febbraio (ore 16 italiane) – George Simion, leader del partito di opposizione AUR, ha incontrato i delegati della commissione di Venezia. Ha sottolineato la gravità della situazione democratica, accusando la coalizione di governo PSD-PNL di inaccettabili irregolarità nelle elezioni del dicembre scorso e di abusi sistematici. Intanto, un inviato di Trump ha indagato e non ha trovato nessun indizio di ingerenze russe, ma ne ha trovati molti a carico dell’amministrazione Biden. (Santiago)

Martedì 11 febbraio (ore 14 italiane) – La giornalista filo Georgescu Anca Alexandrescu ha ricevuto minacce di morte via social e ha subito la visita della polizia che ha perquisito la sua abitazione. Stessa sorte per il capo della campagna elettorale Radu Pally che si è visto arrivare a casa Forze speciali incappucciate inviate dalla Procura. Nel mentre, l’ex presidente Iohannis insieme alla sua corte è asserragliato nel palazzo Cotroceni e aspetta la visita di qualcuno per nominarlo presidente. La persona che Iohannis vorrebbe nominare è un certo Borojan, ex sindaco di una città della Transilvania. Uno di origini ungheresi che nel suo comune fece sostituire tutti i monumenti dedicati a personaggi storici romeni con statue di personaggi ungheresi.
Intanto fra i manifestanti si stanno infiltrando agenti provocatori. (Santiago)

Lunedì 10 febbraio (ore 14 italiane) – Il presidente della Romania, Klaus Iohannis, ha annunciato le proprie dimissioni: lo riferiscono i media di Bucarest, sottolineando che la comunicazione è arrivata prima che il parlamento votasse su una messa in stato di accusa del capo dello Stato. Della decisione si riferisce in un comunicato. “Per risparmiare alla Romania e ai suoi cittadini questa crisi, rassegno le mie dimissioni dalla carica di presidente della Romania”, ha sottolineato. “Lascerò l’incarico dopodomani, 12 febbraio”. (DIRE)

Georgescu fa la spesa con i prodotti locali romeni

Lunedì 10 febbraio (ore 8.40 italiane) – Mentre a Bucarest la piazza si sta riempiendo di gente da tutto il paese, i romeni rispondono in massa al boicottaggio dei supermercati. Basta comprare prodotti stranieri, oggi lavorano solo i mercatini dove si trovano prodotti locali. Nei supermercati vendono solo prodotti provenienti dall’estero, perfino ortaggi e frutta che vengono da Germania, Italia, Turchia; miele dall’Ucraina mentre i produttori locali vanno in rovina. Le immagini TV mostrano i corridoi dei supermercati vuoti col penoso tentativo di frodare i clienti apponendo la bandierina nazionale su prodotti esteri. I romeni filmano le frodi e inviano il girato alle autorità. Georgescu viene chiamato “presidente eletto” e sarà in piazza a Bucarest. Lo stesso è stato ripreso mentre fa acquisti a un mercato locale. Intanto il presidente scaduto Iohannis, invece di dimettersi, prende in giro il popolo e decora i nove giudici della Corte Costituzionale che hanno annullato le elezioni. (Santiago)

Domenica, 9 febbraio (ore 18.30 italiane) – Domani 10 febbraio a Bucarest alle 11:00 ci sarà una manifestazione. Hanno fatto appello di partecipazione a tutti i romeni. Vedremo come va. (Santiago)

Sabato, 8 febbraio (ore 20.45 italiane) –Georgescu ha appena concluso il suo discorso in TV. Una vera bomba. Ha chiamato il popolo romeno a riprendersi quel che gli appartiene, ha accusato di incompetenza i governanti, ha accusato Iohannis di avere le mani in pasta e di aver preso soldi. Ha detto che il 90% dei prodotti di consumo vengono dall’estero e i produttori locali vanno in rovina. Ha detto che la Romania vende energia e la ricompra in Occidente a prezzi maggiorati. Perfino il sale importano mentre le grandi saline sono abbandonate in mano straniera. Ha accusato l’Austria di star derubando la Romania sottraendo legname, gas e petrolio. Ha accusato gli USA e Soros di impoverire l’Europa. Insomma, un discorso a 360°. Mentre il presidente Iohannis è scaduto e mentre il primo ministro Ciolacu è stato prorogato, perfino la Commissione di Venezia, organo del Consiglio d’Europa, ha inviato delegati a indagare sull’annullamento delle elezioni. (Santiago)

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