Il Tazebao – Se il 4 dicembre 2024 vide entrare in vigore il partenariato strategico globale tra Russia e Corea del Nord, spostando a est gli equilibri militari mondiali, il 4 dicembre 2025 ha visto un ulteriore colpo, stavolta interno, all’unipolarismo occidentale: la Strategia di Sicurezza Nazionale approvata da Donald Trump parla esplicitamente di rigetto dell’egemonia in favore di una realpolitik incentrata sulla cooperazione economica «senza imporre cambiamenti di regime» e sulla sicurezza interna, il ridimensionamento della Cina da «minaccia» a mera «competitrice», la ricerca di una «stabilità strategica» attraverso un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, l’abbandono dei «fardelli di sempre» per quanto riguarda la NATO (a Bruxelles temono che ciò possa significare la fine stessa dell’Alleanza Atlantica, soprattutto alla luce della sempre più vicina sconfitta occidentale in Ucraina: si ipotizza uno sganciamento americano addirittura già per il 2027), la sostanziale accettazione della realtà multipolare con annessa ritrosia a farsi impegnare in altri conflitti esteri e il sostegno ai partiti che qui diremmo “populisti di (estrema) destra” in Europa al fine di far loro riallacciare i rapporti con Mosca. Da quest’ultima giunge un cauto ottimismo espresso dall’ex presidente Dmitrij Medvedev, la Cina è più scettica riguardo alle eventuali pressioni economiche, sicuramente in Venezuela non credono alla «cooperazione economica senza regime change». Una cosa è certa: con le recenti tensioni tra l’UE ed Elon Musk (X è stata la prima vittima delle sanzioni del Digital Service Act e questa, per reazione, le ha chiuso l’account pubblicitario), la Spada di Damocle pende sempre più vicina sulla testa di Bruxelles. Non va meglio nemmeno per gli stessi Stati Uniti, tuttavia: domenica un’altra mezz’ora di scontri a fuoco coi militari cambogiani ha visto feriti due soldati thailandesi tra le province di Sisaket e Preah Vihear dei due Paesi, accusandosi vicendevolmente di aver aperto il fuoco e facendo evacuare, da parte thailandese, i residenti di quattro province. La “pax trumpiana” tra Bangkok e Phnom Penh è già incrinata a meno di un mese di distanza: si combatte ancora, con bombardamenti thailandesi sulle postazioni cambogiane e la presunta conquista della provincia di Trat da parte dei primi. (JC)




