Una Ludopoli per abbattere la bolla calcistica italiana e i relativi costi, a partire dalla Juve, disallineati alla clientela mediatica e all’offerta sui diritti televisivi? Riportando il tutto sotto il controllo della Finanza, fondi con partecipazioni multipolari e arabe, in un’ottica globale di geopolitica calcistica in cui l’Italia non è più prima potenza? Vedremo, ma così si spiegherebbe la sacrosanta lotta di Rocco B. contro i procuratori e l’attenzione alle strutture di base e al vivaio della Fiorentina, da Kayode, peraltro di impressionante prospettiva, ad Amatucci, al Pierozzi.
Una lettura di cui il Viola Park diventa il modello di un calcio professionale che disinnesca il mercatismo impazzito e banditesco della Bosman, garantisce il livello dell’entertainment e assicura ai fondi sovrani l’esercizio della funzione di sorveglianza.
Ci possiamo stare nell’autunno della nostra vita, il meglio è già passato e il peggio può ancora venire…