La crisi della Germania in breve. Prospettive fosche per la tenuta dell’UE? Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – In un recentissimo Tazebao del giorno abbiamo parlato delle elezioni tedesche, che hanno segnato la prima vittoria (seppur solo locale, almeno per il momento) dell’AfD e del BSW, con la grande sconfitta di Scholz. Il suo governo, infatti, gode di un indice di gradimento bassissimo: secondo un sondaggio condotto dall’agenzia Forsa, nonostante egli creda spavaldamente di poter essere rieletto l’anno prossimo, soltanto il 23% degli elettori gli darebbe il suo voto a tal fine se fosse possibile eleggere direttamente il cancelliere. Del resto, agosto si è chiuso in maniera non certo rosea per uno dei principali complessi militari industriali tedeschi, la Rheinmetall, che a causa dell’invio di armi all’Ucraina ha visto il costo delle sue azioni scendere del 4,5% a 536 euro. Sicuramente un motivo fondato alla base delle ultime dichiarazioni di Scholz circa il dimezzamento del sostegno a Kiev dall’anno prossimo (4 miliardi di euro, ed entro il 2027 calerà ulteriormente a meno di un decimo del volume attuale, pur continuando i programmi esistenti. La Germania ha già stanziato circa 28 miliardi per sostenerla nella guerra contro la Russia) e il “piano di pace” che includerebbe comunque concessioni territoriali da parte dell’Ucraina, respinto infatti subito da Andriy Yermak, capo dell’Ufficio del presidente ucraino. E dal momento che la stessa Unione Europea è stata modellata “a immagine e somiglianza” della Germania, c’è da chiedersi, viste anche le spinte “separatiste” degli ultimi anni e la crisi che l’attanaglia ormai da lungo tempo, se e quanto possa ancora reggere. (JC)

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