La Cina è vicina: entrato in vigore un trattato di libero scambio tra Belgrado e Pechino. Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – Dopo aver rafforzato le sue posizioni in Europa mediante il rinsaldamento dei rapporti con l’Ungheria di Viktor Orbán e un ciclo di esercitazioni militari congiunte con la Bielorussia (mentre una visita ufficiale di Giorgia Meloni è prevista per fine mese), la Cina si apre nuove prospettive nei Balcani con l’entrata in vigore del trattato di libero scambio firmato con la Serbia il 17 ottobre dell’anno scorso ma entrato in vigore solo in questo mese. Dal 1 luglio, infatti, il 60% di 10.412 prodotti serbi e 8.930 prodotti cinesi potranno essere esportati tra i due Paesi senza alcun dazio doganale, un altro 30% potrà esserlo nei prossimi 5-10 anni con una riduzione tra il 10 e il 20% annuale dei dazi e quelle che beneficeranno delle esenzioni tra 10 anni se li troveranno ridotti del 10% annuo. In tal modo, si prevede che circa il 50% dei prodotti serbi verrà esportato in Cina: una grossa opportunità di sviluppo per il Paese balcanico, che con ciò è riuscita a ottenere il libero mercato per l’esportazione di carni di agnello e manzo, latticini, miele e altri prodotti delle api. UE e USA hanno già espresso la loro contrarietà a questo trattato esercitando vari tipi di pressione su Belgrado, oltre a quanto già fanno per i rapporti che il Presidente Vučić ha mantenuto con la Russia. La Serbia si pone così ancor più saldamente in un’ottica di dialogo e mediazione, sullo sfondo del mondo multipolare che va affermandosi sempre più nitidamente. (JC)

 

 

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