Il Tazebao – Una chirurgica divisione dei compiti, quella tra Benjamin Netanyahu e Donald Trump, per scatenare a tutti i costi la terza guerra mondiale. Accusando Hamas (tutt’altro che eliminata, già solo per averci avuto modo di colloquiare) di una «ennesima violazione del cessate il fuoco», il primo ha fatto riprendere i bombardamenti sulla Striscia di Gaza, portando in 12 ore all’uccisione di oltre 100 civili, tra cui 35 bambini, per poi dichiarare sadicamente il ripristino della tregua. Il secondo, invece, prosegue con relativamente maggior linearità ad attaccare barche e pescherecci in prossimità delle acque territoriali del Venezuela spacciandole per «operazioni di lotta al narcotraffico», coi bombardieri B-1B giunti ora a supporto in missioni di ricognizione. Maduro, da parte sua, ha supervisionato il prosieguo delle esercitazioni militari della milizia civile, mentre la Russia ha ratificato il nuovo trattato di partenariato strategico con Caracas e un cargo Ilyushin-76TD operato da Aviacon Zitotrans (società legata al Gruppo Wagner) è atterrato nella capitale venezuelana il 22. Esso si accompagna allo schieramento di 5.000 missili, principalmente Igla e S-300, nelle postazioni chiave della difesa antiaerea, e di caccia intercettori Su-30MK2, già in pattugliamento dei confini aerei. Il sistema d’arma Buk-M2E e i sistemi S-125 Pechora-2M, specializzati nell’abbattimento di missili da crociera, elicotteri e aerei da combattimento, fanno anch’essi presagire che un’eventuale invasione americana del Venezuela avrebbe tutt’altro che gioco facile. (JC)




