Il Tazebao – Non si arresta, e anzi continua ad allargarsi, l’offensiva di Israele non più contro i soli palestinesi, ma contro qualsiasi cosa nel mondo che gli si opponga, e non sono poche: sullo sfondo dei parecchi riconoscimenti annunciati per lo Stato di Palestina alla riunione dell’Assemblea Generale dell’ONU che si terrà il mese prossimo (un cambiamento di posizione tutt’altro che spontaneo e motivato da ragioni umanitarie o da “apertura degli occhi”, come hanno fatto notare, tra gli altri, i nordcoreani), la municipalità di Gerusalemme, tutt’altro che scalfita, ha deciso di congelare tutti i conti bancari del Patriarcato Ortodosso Greco. Questa mossa si spiega con la decisione dell’amministrazione locale di tassare anche retroattivamente i luoghi di culto, che finora hanno sempre goduto di esenzioni. Ma ancor peggiore è la situazione dei giornalisti: dopo il divieto dell’anno scorso imposto ad Al-Jazeera e Al-Mayadeen (la quale ultima ha appena firmato un protocollo di collaborazione con la venezuelana TeleSur), un’intera troupe della prima è stata uccisa in un bombardamento su Gaza: essa comprendeva, oltre ad Anas al-Sharif, uno dei volti più noti tra i corrispondenti dalla Striscia, il suo collega Mohammed Quraiqa, i fotografi Ibrahim Zaher e Moamen Aliwa e l’autista Mohammed Nawfal. Si contano altri due morti, d’impatto ancor maggiore allorché nel mondo arabo-musulmano è iniziato il pellegrinaggio verso Karbala per l’Arbayn (40° giorno dall’anniversario del martirio dell’Imam Hossein), e in un momento in cui in Libano israeliani e americani stanno lavorando per trasformare il conflitto di Hezbollah con loro in una disputa tra libanesi: l’accordo preso dal Parlamento in assenza della cospicua fetta di rappresentanti di Hezbollah circa il disarmo di quest’ultima è per ciò stesso incostituzionale e già respinta, sia dalle sue fonti ufficiali che dalle sue piazze. Nel frattempo, Tel Aviv ha approvato anche la piena occupazione di Gaza oltre che della Cisgiordania, con l’Iran non disposto ad accettare la “Rotta Trump” nel Caucaso meridionale. Il Medio Oriente si trova quindi a un nuovo punto di esplosione della sua mai interrotta ebollizione. (JC)

Xi Jinping, come Kim Jong Un, non era morto: la Cina verso un continuo rafforzamento dei rapporti con i BRICS. Con un occhio all’Occidente. Il Tazebao del giorno
Il Tazebao – È trascorso quasi un mese da quando alcuni media occidentali hanno ipotizzato “morti” o “epurazioni” misteriose in