Il Tazebao – Dopo un lungo tira e molla e un susseguirsi di minacce e ritrattazioni, alla fine ecco l’attesa operazione militare israeliana di terra a Rafah. I primi video, non più lunghi di un minuto, mostrano una serie di luci nel cielo avvolte da una coltre di fumo, sulla melodia dello «strumento che sempre dà / la stessa nota: ra-ta-ta-ta» (la citazione è da C’era un ragazzo che come me di Gianni Morandi, 1968; analogie col contesto mondiale “vietnamizzato” di allora non sarebbero del tutto fuori luogo): non solo aviazione, infatti, ma anche artiglieria e carri armati scuotono la notte degli abitanti di Rafah. L’Egitto, che in un primo momento aveva minacciato di intervenire militarmente contro Israele, per il momento ha chiuso le frontiere e dal Cairo tutto tace. Vedremo come si evolveranno gli eventi. Anche l’Iran è un attore da osservare: la sua rappresaglia del 13-14 aprile aveva distratto Israele dalla Palestina, permettendo agli abitanti di quest’ultima di trascorrere la prima notte senza bombardamenti dal 7 ottobre. Detta rappresaglia fu effettuata dichiaratamente anche in segno di supporto a essa e alla sua causa, ma dobbiamo ancora sentire dichiarazioni in merito da Teheran, che certamente non tarderanno ad arrivare. Non dimentichiamo inoltre gli Stati Uniti, sempre ufficialmente contrari all’invasione di terra.
Certamente la serata di oggi segnerà una nuova, pericolosa svolta, un ulteriore inasprimento del conflitto in Medio Oriente che sempre più rischia di tracimare in una conflagrazione mondiale. (JC)
Tra un’emoji e l’altra, l’UNIFIL è di nuovo sotto attacco. Il Tazebao del giorno (extra)
Il Tazebao – Mentre la politica italiana ed europea è riuscita a ritagliarsi un cospicuo lasso di tempo per augurare