Il Tazebao – Nella tarda serata di ieri le forze della Resistenza Popolare Siriana, principalmente la Brigata dello Scudo Costiero e la Brigata della Montagna, riunite nel Consiglio Militare per la Liberazione della Siria, hanno lanciato un’offensiva nelle aree costiere tra Tartus e Latakia, approfittando dello scontento serpeggiante tra gli alawiti e le altre minoranze perseguitate dalla nuova giunta di Ahmed al-Sharaa e mobilitandone altro, e hanno ottenuto alcuni importanti risultati, mentre a Daraa la principale moschea chiama alla guerra santa contro il nuovo regime. Conquistato inizialmente il checkpoint di Jableh vicino Khmeimim, hanno assaltato il porto di Latakia e sono avanzate fino alle montagne di Nabi Yunus e hanno iniziato battaglie anche nelle aree di Hama e Homs, catturando quindi l’incrocio e il ponte di Meaan Shaker sull’autostrada M1, a sud di Tartous, e il ponte Al-Mokhtariya sull’autostrada M4, a est di Latakia. Molte sono le voci che si rincorrono in queste ore, dalla guida unificata affidata al generale Ghiath Suleiman Dalla, ex ufficiale della IV Divisione dell’Esercito Arabo Siriano comandata dal fratello di Bashar al-Assad e fedelissimo degli iraniani, alla consapevolezza dell’ex Presidente circa la coordinazione di questa offensiva. Non siamo in grado di confermarle o smentirle con piena certezza, riservandoci in ogni caso il beneficio del dubbio, sine ira et studio, ma siamo probabilmente di fronte a nuove svolte nello scenario mediorientale: qualora gli insorti, ex fedeli di Assad, dovessero consolidare le aree sotto controllo, verrebbe a riaprirsi il canale di rifornimento di armi per Hezbollah chiuso quasi tre mesi esatti fa con la deposizione di Bashar. (JC)

United Kingdom of Europe
Caro Somigli, obbedisco alla richiesta di critica di Fine guerra, il Regno Unito prende il comando: quando Londra e Washington