Il Tazebao – Apprendiamo dalla rubrica di economia del Corriere della Sera, anzi, ci confermiamo in quello che già sapevamo da tempi non sospetti, che il mercato immobiliare in Italia continua nella sua china a una velocità addirittura maggiore rispetto alle previsioni: le grandi città (Milano, Roma, Torino, ma anche Firenze) vedono una progressiva e rapida diminuzione di immobili venduti, dati sì i prezzi elevati, ma anche l’incertezza nel futuro del resto ben motivata dagli eventi che brevemente riportiamo ogni giorno sul Tazebao: i primi tre mesi di quest’anno sono andati perfino peggio dell’analogo periodo dello scorso anno (154.770 abitazioni vendute, 12.000 in meno per un calo del 7,2% nazionale e un -8,2% nelle grandi città). Milano guida la poco onorevole classifica, con un -13,2% che ha un grosso peso nella statistica generale. Torino segna un -10,2%, Roma e Firenze registrano rispettivamente -6,9% e -6%. Si diradano soprattutto le vendite di case nuove, mentre salgono quelle delle prime case, segno molto probabile della diminuzione dell’interesse per l’acquisto di case da investimento (B&B, seconde case per affitto, ecc.), e non si prospettano tempi facili per le aziende edilizie che avevano costruito le loro fortune sul Superbonus di contiana memoria. Aumentano di contro i canoni, inversamente ai contratti, mentre i dati sulle vendite di uffici e negozi confermano quanto ognuno di noi può vedere coi propri occhi facendo un giro nelle periferie: dalla realtà, la dismissione egemonizza anche le statistiche ufficiali, dando buona misura dell’essenza dei tempi che corrono e della precarizzazione consolidata di una vita sempre meno stanziale e con sempre meno certezze. (JC)
Tra un’emoji e l’altra, l’UNIFIL è di nuovo sotto attacco. Il Tazebao del giorno (extra)
Il Tazebao – Mentre la politica italiana ed europea è riuscita a ritagliarsi un cospicuo lasso di tempo per augurare