Riceviamo e volentieri pubblichiamo la riflessione di un lettore del Tazebao sulla libreria che ha ospitato la presentazione del libro “L’assedio di Aquileia del 238 d.C.”
Caro Somigli,
leggo la tua riflessione classicista e il presidio di civiltà, la libreria, mi cattura.
Anche io penso che L’Ora Blu sia importante: lì ho provato una emozione antica, la debolezza mia al cospetto della forza, rassicurante, del luogo; la forza spirituale della parola scritta attraverso la pietra e posta in alto per avere il cielo sullo sfondo; la parola, vicina, ti basta allungare la mano, apre spazi immensi; il libraio è un traghettatore di anime ed il libro è la sua barca; lì dentro muori e rinasci, è un mitreo: i libri ti giudicano e ti accompagnano.
Sì è così, ma solo lì, a Firenze, le altre porte si sono chiuse ma si dice che le porte si aprono e si chiudono e quando sei nel mezzo, alcune di esse, aprono l’infinito, l’indefinito, l’ignoto, l’inatteso, l’iniziatico.
Le altre librerie son degne del rispetto che merita la caverna che offre un buio ricovero a uomini che “si sono chiusi e guardano il mondo da strette fessure”.
L’Ora Blu dovrebbe proiettare live il fuoco del tempio di Yazd per diventare la nuova “luce della città”: APRE A FIRENZE LA LIBRERIA CITY LIGHTS DI FERLINGHETTI
RT
