Il canale di Sodoma e Gomorra. La Grande T non firma l’appello ma… ha un piano

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Caro Direttore,

Ieri sera ho raccolto il Tuo invito a leggere gli articoli che avete scritto e, come già Ti ho detto per telefono, grazie, delle Vostre parole e del Vostro impegno a far meditare i lettori.

Mi permetto, però, di non sottoscrivere il Vostro appello accorato poiché, in virtù della mail sottostante che Ti scrissi, ovvero che Tu mi ispirasti, con la Tua fiducia, interesse, curiosità, nelle mie opinioni che sapesti stimolare al ragionamento, oso dire:

  1. Uno scemo come me, nel 2021, ad aprile, era arrivato, con il Tuo aiuto, a sentire il bisogno di ipotizzare un progetto ardito, che desse valore a ciò che non c’è, che creasse una convenienza ai padroni della finanza mondiale, che servisse alle strategie geopolitiche
    contrapposte, che risolvesse un problema idrico altrimenti fonte di
    coercizione, che accettasse la leadership di Israele senza annientare il popolo palestinese, ma offrendo a Gaza un compromesso equilibrato tra
    vantaggi e svantaggi;
  2. Uno scemo come me, in mezzo alle proprie paturnie giornaliere, e Tu
    sai quali, riesce ad elaborare una idea come da testo sotto;
  3. Uno scemo come me pensa che nessuno di quelli intelligenti ha avuto
    il coraggio, l’onore ed il mestiere di agire perchè anche loro avranno
    fatto ragionamenti simili e anche migliori.

Allora ti chiedo:

  1. Tu cosa hai fatto? Sicuramente, hai agito, viaggiato e discusso con
    persone interessate a quelle aree e a quella gente; sicuramente, hai
    compreso che piega stava prendendo la situazione; sicuramente, avrai
    provato a trattenere gli eccessi;
  2. Tu cosa puoi fare adesso? Sicuramente, puoi ricordare a tutti, sopra, sotto, destra, sinistra, avanti e indietro, che la realtà non è fatta
    solo di gente che subisce le smargiassate coatte, alla Cetto La Qualunque, dei due principali capi di stato mondiali, godendone o indignandosene,
    comunque subendone reverenzialmente le azioni da schiavi volontari, ma c’è almeno un buffone, un giullare, che spera di creare una catena di giullari, che parte da un nino de rua, e sale tramite Voi alle sublimi porte, per sussurrare al re delle buffe alternative, di digerire il concetto straziante che il massacro, inevitabile, sia ben chiaro, esigeva una collocazione più strutturata: se fosse stata fatta una offerta cooperativa, magari fantascientifica, come quella sotto, in cui una fazione si pone come superiore e dominante, ma offre una ragionevole via di uscita al disastro all’altra fazione, la forma
    della contesa avrebbe assunto una fisionomia, almeno apparentemente
    rispettosa di quei principi di rispetto socialista che sono tuoi, vostri e mediterranei; il rifiuto, teleguidabile, del compromesso avrebbe dato il pretesto per la devastazione, ma il vilipendio sarebbe stato minore e la gente avrebbe avuto il tempo di scappare.

Di seguito la corrispondenza intercorsa precedentemente (2021), nella quale si dettaglia un contropiano.

Caro Somigli,

nel Tuo video dici cose giuste. In particolare, le Tue parole circa la politica estera sono una guida.

L’oggetto della presente mail è ingannevole. Facciamoci una domanda:

Il tappo al canale di Suez è un problema?

La risposta è ovviamente: Sì

 Sarebbe utile una alternativa?

la risposta è ovviamente sì.

Perché?

I motivi sono molteplici:

  1. Egitto: è un gestore stabile?;
  2. Fragilità in caso di accidenti;
  3. Adeguatezza ai mezzi navali attuali e futuri;
  4. Controllo economico politico dello scacchiere;
  5. Sviluppo delle aree interessate da infrastrutture strategiche.

Ora Ti invito a guardare su Google maps il golfo di Aqaba. Esso si fa notare in quanto:

  1. Nel punto in cui convergono i confini di Israele e Giordania, verosimilmente si trovavano le città di Sodoma e Gomorra, la cosa fa solo marketing;
  2. Scendendo, in quanto il mare è più in alto, lungo il confine Israele Giordania, si arriva al Mar Morto, il punto più basso della Terra;
  3. Nel Mar Morto entra il fiume Giordano, prosegui lungo la valle del Giordano: ricorda che lo sfruttamento idrico eccessivo del Giordano è un problema ed una esigenza strategica soprattutto per la Giordania (Amman ha due milioni e mezzo di abitanti);
  4. Ah dimenticavo: cosa sta succedendo in Giordania?

Per cui, immaginando che qualcuno “allarghi il fosso”, si potrebbe avere la curiosità di domandare, avendone come Te la possibilità, ad interlocutori sapienti e esperti delle dinamiche della zona:

  1. Che effetto farebbe un hub commerciale gestito da Israeliani, benvoluto dai Giordani, che faccia da riferimento come alternativa al Golfo Persico per le merci dirette a Ovest e al canale di Suez per le merci dirette a est?
  2. Chi se lo prenderebbe in quel posto?

RT

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