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I Paesi dipendenti in ebollizione. Dalla Nuova Caledonia (ancora) al Kenya. Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – Il colonialismo e il neocolonialismo anglofrancesi si trovano ad affrontare sempre più difficoltà, man mano che la situazione sfugge loro di mano e sempre meno popoli vogliono restare ancorati al loro “ordine internazionale regolamentato”. All’ondata di arresti seguita alla prima ribellione dei kanaki in Nuova Caledonia contro il dominio francese sono seguite nuove ed egualmente intense mobilitazioni, guidate dal Fronte di Liberazione Canaco e Socialista per l’indipendenza, che non si sono fatte spaventare dagli arroganti ultimatum di Macron. A chilometri di distanza, nell’anglofono Kenya, la nuova finanziaria patrocinata dal FMI per quest’anno, che prevede di raccogliere 2.7 miliardi di dollari in tasse (principalmente sul pane e l’automobile di proprietà), ha scatenato proteste popolari furibonde che hanno portato all’assalto del parlamento di Nairobi. Stando agli ultimi resoconti di ieri sera, diffusi da RT che sta coprendo sul posto gli eventi, la repressione poliziesca ha portato alla morte di 10 persone e al ferimento di altre 40, tra cui la sorellastra di Barack Obama, colpita da un lacrimogeno mentre stava rilasciando un’intervista in diretta alla CNN. Sempre dal Kenya è partito un contingente di polizia di 400 uomini in direzione di Haiti, come parte di un’operazione sostenuta dagli Stati Uniti per “pacificare” l’isola caraibica: proprio l’altro ieri, Biden ha inserito il Paese africano tra i “principali alleati non NATO” di Washington, mentre il presidente keniano, William Ruto, è sempre più inviso al suo popolo, che ne chiede a gran voce le dimissioni. (JC)

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