Il Tazebao – Bando ai facili entusiasmi. Col ritorno di Trump, gli Stati Uniti stanno cercando di proiettare nel mondo, e soprattutto in Europa, l’immagine di un “impero che rinasce” dopo i quattro anni bui dell’amministrazione Biden, l’apparenza del “volto nuovo e fresco” di un Paese che torna tonante a dire la sua sugli affari del mondo. Il contributo alla fine del conflitto ucraino è stato un cavallo di battaglia del tycoon per tutta la campagna elettorale, pur se cavalcato con le smargiassate sue tipiche circa la “fine del conflitto in 24 ore e con due telefonate”. La realtà si sta mostrando molto più complessa del previsto per lui, ma già è riuscito a far occupare le prime pagine di tutti i rotocalchi mondiali coi colloqui russo-americani svoltisi a Riad pochi giorni fa. Colloqui importanti più per il fatto che siano stati i primi in tre anni che per effettive decisioni sul conflitto in sé, che non potrà che richiedere tempi lunghi e accordi meticolosi. Le dichiarazioni d’intenti riguardano il ripristino delle normali relazioni tra i due Paesi e il riaccreditamento di un eguale numero di rappresentanti diplomatici, dopo le reciproche espulsioni dell’era Biden, e per l’ascolto e il riconoscimento delle posizioni russe da parte di Trump. Mosca, da parte sua, ha mantenuto la sua linea nel corso dei colloqui (il viceministro degli Esteri Sergej Ryabkov ha precisato alla TASS che non ci si aspetta granché dal nuovo governo e che i “grandi favori” prospettati da Trump non funzioneranno se non si rimuovono alla radice le cause delle ostilità): accettazione delle realtà territoriali, denazificazione, smilitarizzazione e neutralità dell’Ucraina, che potrà però, se lo vorrà, aderire all’UE (come ha detto il portavoce presidenziale Peskov a Izvestia). Per ora, quindi, si è concordato di, per così dire, cominciare a iniziare una fase di colloqui, contatti e riavvicinamenti nell’ottica di un’ipotetica soluzione alla crisi, contando però la variabile UE che, per bocca della Vicepresidente della Commissione Europea Kaja Kallas, ha già annunciato che il sostegno all’Ucraina continuerà anche senza il supporto americano. Come e con cosa non è dato saperlo. (JC)
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