Guerra e pace nel mondo contemporaneo: tra i fronti in ebollizione e il forum dei BRICS. Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – Mentre ieri a Kazan si è aperto il XVI vertice dei BRICS, con decine di capi di Stato e 20.000 delegati da oltre 30 Paesi a prendervi parte (il presidente turco Erdoğan arriverà oggi, quando anche i presidenti di Cina e India, Xi Jinping e Narendra Modi, si riuniranno a latere: ieri è giunta la notizia del ritiro delle truppe dei due Paesi dalla zona contesa del Ladakh), con buona pace dell'”isolamento della Russia”, in Medio e in Estremo Oriente la situazione rimane a dir poco tesa: gli Ansarallah hanno lanciato un missile ipersonico Palestina-2 su Tel Aviv, mentre Hezbollah ha compiuto 39 operazioni militari contro le truppe israeliane, il numero più alto dall’inizio della Terza Guerra del Libano. Il risultato: 6 Merkava distrutti, 19 attacchi a luoghi di sosta, 11 attacchi su obiettivi militari, 2 contro droni (uno colpito e uno messo in fuga) e uno scontro a fuoco, più la completa evacuazione dell’insediamento di Beit HaEmek nella Galilea occidentale; a dimostrazione che la guerra è tutt’altro che in discesa. In Palestina, inoltre, è stato eliminato il comandante della 401ª Brigata corazzata, col. Ehsan Daqsa, e le Forze di Mobilitazione Popolare irachene hanno attaccato obiettivi nella valle del Giordano e a Tiberia con droni suicidi. Non si smorza la tensione nella penisola coreana, con Pyongyang che ha dato notizia di un nuovo invio di volantini di propaganda anticomunista dalla Corea del Sud; le analisi forensi sono in corso per determinarne l’effettiva responsabilità di Seoul. Si tratta del quinto episodio di questo tipo negli ultimi venti giorni: il Ministero della Difesa nordcoreano aveva in precedenza avvertito che una nuova intrusione di droni nel territorio della RPDC avrebbe comportato una dichiarazione di guerra e una rappresaglia, punto, quest’ultimo, ribadito ieri da Kim Yo Jong, vicedirettrice dipartimentale del Comitato Centrale del Partito del Lavoro: «Nessuno sa come si compiranno la nostra rappresaglia e la nostra vendetta», parole che fanno pensare a possibili scenari iraniani. I due campi sono sempre più delimitati. (JC)

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