Il Tazebao – A colpi di decreti e post su Truth Social, Trump continua a rimescolare le carte negli Stati Uniti. Parallelamente alle oscillazioni tra dialogo e attacchi diretti sia contro l’Iran che contro la Russia di Putin, laddove deve fronteggiare il “sabotaggio interno” degli ex fedelissimi Netanyahu e Zelensky che invece vogliono la guerra a tutti i costi, internamente è stata lanciata un’operazione da lui definita di «sventramento dello Stato Profondo»: 100 dipendenti dell’NSC, il Consiglio per la Sicurezza Nazionale, sono stati improvvisamente messi in congedo amministrativo nell’ottica di una sensibile riduzione del personale in quasi tutte le sue diramazioni, comprese quelle preposte proprio all’Ucraina, all’Iran e all’Indo-Pacifico. Il piano prevede un ridimensionamento dell’istituzione dalle 300 unità dei tempi di Biden a soli 50 effettivi. Una riduzione simile a quella che si starebbe preparando non solo nell’Est Europa, di cui avevamo già parlato, ma anche in Corea del Sud: delle 28.500 truppe attualmente presenti, 4.500, secondo il Wall Street Journal, potrebbero venir trasferite a Guam. Sul fronte europeo, scrive l’Handelsblatt tedesco citando «diplomatici europei di alto rango», nei prossimi mesi, forse successivamente al vertice NATO all’Aia in programma a fine giugno, ci si aspetta un annuncio da parte degli Stati Uniti circa la riduzione della propria presenza militare in Europa (ma anche in Africa, secondo lo US News and World Reports, Trump prepara il ritiro, lasciando le incombenze locali ai suoi «deboli e fragili alleati»). È chiara la priorità americana per i preparativi di guerra contro la Cina: il progetto del Golden Dome, nuovo sistema di difesa missilistica volto all’ulteriore militarizzazione dello spazio, ha infatti incontrato la condanna unanime di Pechino, Mosca e Pyongyang come «ulteriore incentivo alla corsa al riarmo nucleare e spaziale» e «più grande piano di accumulo di armamenti nella Storia». (JC)

Olocausto palestinese: sul sangue di Gaza sorge la «Grande Israele», via libera all’insediamento di Maale Adumim. Addio, Stato palestinese! Il Tazebao del giorno
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