Francia-momento: cade il governo Barnier, ma le bandiere coloniali tornano a Hama. Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – In questi giorni convulsi sono i cugini transalpini ad aver conquistato il centro dell’attenzione delle cronache: presente e storia si intrecciano nello scontro per l’egemonia che sta rimescolando le carte e modificando gli assetti geopolitici del mondo. Due giorni fa è infatti caduto il governo Barnier a seguito di sfiducia del Parlamento (non accadeva dal 1962, come molti hanno fatto notare), conquistandosi il poco invidiabile primato di governo più breve della storia repubblicana francese e situandosi così idealmente al fianco del fu esecutivo Truss in Gran Bretagna. Se internamente la situazione è a dir poco caotica, con Macron che tuttavia non intende dimettersi prima di fine mandato, le bandiere della vecchia Siria colonia di Parigi sono tornate a sventolare, dopo Aleppo, anche a Hama. In un turbinio di notizie su sconfitte, riconquiste, offensive e controffensive (non tutte vere), le difese dell’Esercito Arabo Siriano stanno continuando a crollare, preparando un possibile intervento armato di Iran, Iraq e Russia. La Turchia, pare, ha già rinforzato la propria presenza al nord, mentre l’aviazione di Mosca è l’unica che è riuscita a rallentare un minimo l’avanzata delle milizie filo-occidentali infliggendo loro perdite, comunque, non di poco conto. Tuttavia, neanche Homs è al sicuro e già si ricomincia a parlare di presenze dell’ISIS a Palmira, per ora non confermate né dimostrate in alcun modo. (JC)

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