Giampaolo Giannelli, coordinatore regionale dell’Unione Istriani per la Toscana, riferisce sul lavoro svolto nei mesi per contribuire alla memoria delle Foibe.
A conclusione proponiamo il brano del compositore Stefano Burbi per commemorare la tragedia delle Foibe.
I primi di ottobre del 2020 sono stato nominato Coordinatore regionale per la Toscana dell’Unione degli Istriani; temporaneamente, in attesa che venga scelta una figura adatta per l’Emilia-Romagna, mi occupo anche del territorio emiliano romagnolo.
L’Unione degli Istriani – Libera Provincia dell’Istria in Esilio è la principale organizzazione di esuli istriani in Italia. È nata nel 1954 ed ha sede a Trieste, Palazzo Tonello. Non finirò mai di ringraziare il Presidente Massimiliano Lacota e la Giunta, che hanno avuto fiducia in me onorandomi con questa nomina.
Io non ho parenti istriani, ma da sempre sono stato sensibile ed attento osservatore delle vicende del confine orientale. Il mio è stato quindi inizialmente un approccio storico, di persona che non capiva perché vi fosse stato in Italia un oblio durato decenni sui fatti tragici di tanti nostri connazionali che hanno subito un destino tanto tragico. Si parla di cifre, purtroppo, importanti: tra i 10 ed i 12.000 nostri connazionali infoibati o comunque uccisi, e di almeno 350.000 italiani che sono stati costretti all’esodo per non cadere vittima della furia cieca dei partigiani comunisti titini della ex Jugoslavia, spesso fiancheggiati da partigiani italiani. Le vicende, quindi, hanno interessato tanti nostri connazionali, costretti, a cavallo della fine della Seconda Guerra Mondiale, a fuggire dalle loro case in Istria, lasciando tutto, per affrontare un destino incerto e spesso avverso.
Mi ero quindi ripromesso, quando vi fossero state circostanze possibili, e, soprattutto, quando avessi avuto tempo disponibile, di fare qualcosa di concreto per far conoscere ai tanti che ancora ignorano, queste vicende di un nostro passato che non può né deve essere dimenticato.
Dopo uno studio durato circa tre anni mi sono messo in contatto con la sede dell’Unione degli Istriani e così, dopo due, chiamiamoli, “stages di prova”, sono stato scelto. Tra le tante associazioni di esuli presenti nel panorama nazionale la scelta è ricaduta sull’Unione degli Istriani perché si tratta di una associazione seria, totalmente apolitica, che rifugge a compromessi dedicandosi anima e corpo ogni giorno dell’anno a divulgare, con competenza e professionalità quanto accaduto in quei tragici anni.
Il ricordo di Norma Cossetto
Da subito ho iniziato a svolgere un’attività concreta. Il 17 ottobre 2020 infatti, ho avuto l’opportunità di rappresentare l’Unione degli Istriani (indossando con onore e commozione la storica fascia della Libera Provincia dell’Istria in esilio) alla cerimonia di inaugurazione del parco dedicato a Norma Cossetto a Siena dall’amministrazione comunale.
Per coloro che non lo sapessero, Norma Cossetto è una giovane martire istriana, insignita della Medaglia d’Oro al Valor Civile dal Presidente Ciampi nel 2005. Norma fu torturata, violentata, gettata nella foiba di Villa Surani da parte dei partigiani jugoslavi. Aveva 23 anni. La sua unica colpa? Essere figlia di un dirigente locale del P.N.F. e non essersi voluta “convertire” ai comunisti jugoslavi. Norma Cossetto è un po’ il simbolo del dramma e dell’orrore del periodo. A lei sempre più amministrazioni comunali dedicano vie, piazze, parchi.
In questi mesi di incessante lavoro sono riuscito a stringere importanti legami e collaborazioni, che hanno già dato risultati importanti e magari insperati anche fino a poco tempo fa. Nel Mugello, Borgo San Lorenzo, Dicomano, Pelago, Rufina, hanno celebrato in vari modi, grazie al nostro impulso, il Giorno del Ricordo (10 febbraio di ogni anno, istituito con legge del 2004 sotto la presidenza Berlusconi) seppur con tutte le restrizioni da Covid. Sempre nel Mugello Firenzuola e Scarperia San Piero celebrano da anni il giorno del Ricordo ed hanno due lapidi dedicate ai martiri delle foibe.
È per fortuna lungo l’elenco delle amministrazioni con le quali in questi mesi abbiamo stretto una importante sinergia. Sperando di non dimenticare nessuno vorrei ricordare Pisa (un plauso alla Vicesindaco Raffaelle Bonsangue per il suo impegno) Siena, Pistoia, i comuni di Signa, San Casciano Val di Pesa, Carrara, Massa, Arezzo, Fiesole.
Una nota di merito al Comune di Firenze per la fresca intitolazione dei giardini di Via Isonzo a Norma Cossetto grazie all’impegno dell’Assessore Martini.
Questi mesi abbiamo anche incontrato i Prefetti di quasi tutte le province toscane, ricevendo ovunque un’accoglienza più che amichevole.
La strada da fare è ancora tanta
Cosa manca ancora? Direi soprattutto due cose. La prima, un impegno a livello nazionale per giungere finalmente alla revoca della onorificenza (purtroppo) conferita nel 1967 dall’allora Presidente Saragat a Tito, che non merita certo tale titolo, essendo stato ormai accertato dalla storia come l’uccisore di tanti italiani. E manca, ancora, un percorso all’interno di tutte le scuole di ogni ordine e grado, affinché il dramma delle foibe e dell’esodo sia conosciuto ed insegnato in maniera adeguata. Solo allora potremo dire che il cerchio si sta per chiudere. Perché le tante sacche negazioniste e/o giustificazioniste ancora presente devono essere emarginate in modo tale che non possano più nuocere.
Non possono esistere, nel 2021, vittime di serie A e di serie B, vittime onorate ed altre ignorate. Non è concepibile assistere a spettacoli vergognosi come l’esposizione della bandiera della Jugoslavia di Tito che campeggiava al CPA di Via Villamagna Firenze, per di più nel Giorno del Ricordo, in evidente dileggio delle vittime della violenza titina.
L’Unione degli Istriani continuerà sempre più a far conoscere quanto accaduto, anche con viaggi di conoscenza, indirizzati tanto ad amministratori locali che a studenti ed insegnati. Conoscere, per non dimenticare e tramandare. Ora e sempre.
Il brano del compositore Stefano Burbi per commemorare le vittime delle Foibe
https://youtu.be/1SxTRyHA9us