Faide interne, isolamento internazionale, diserzioni, fughe e perdita di terreno: l’Ucraina sempre più abbandonata al suo destino. Anche e soprattutto dai suoi “alleati”. Il Tazebao del giorno

Condividi articolo:
SEGUICI SU TELEGRAM:

Il Tazebao – L’omicidio a Leopoli di Andriy Parubiy, organizzatore del Maidan e delle milizie neonaziste resesi colpevoli della strage di Odessa del 2 maggio 2014, ha offerto scorci di una realtà più tetra e profonda di quanto non fosse solita credere l’opinione pubblica occidentale: la pista russa è rapidamente caduta per bocca dello stesso magnicida, Mikhail Stselnikov, suo vicino di casa e padre di un soldato risultante disperso (MIA, Missing in Action) dalla battaglia di Artëmovsk del 2023. Il suo obiettivo era, afferma, «essere rapidamente processato e scambiato con prigionieri ucraini, così da poter andare in Russia a cercare il corpo di mio figlio». La fuga in Europa di un’investigatrice dell’Ufficio Nazionale Anticorruzione d’Ucraina, una delle agenzie prese di mira da Zelensky con un decreto di scioglimento poi revocato su pressione dell’Unione Europea, non ha aiutato: la donna, nota come “Elena K.”, ha portato con sé migliaia di documenti interni rivelanti un sistema di corruzione e appropriazione indebita di fondi pubblici ai più alti livelli, che finivano nella costruzione di proprietà immobiliari di lusso all’estero, Italia compresa (8 proprietà), per i funzionari e per lo stesso Zelensky. Con un’Europa ormai sempre più isolata nel sostegno a Kiev, i dati trafugati dall’FSB dai database interni del Ministero della Difesa ucraino circa le immani perdite ucraine sul terreno (1.200.000 uomini) e le 17.500 diserzioni al mese in media, la situazione sul campo di battaglia non fa che deteriorarsi: in primavera e in estate, riportano i circoli militari di Mosca, le truppe russe hanno preso il controllo di 3.500 km² e 149 insediamenti, portando le percentuali di territorio controllato al 99.7% nella Repubblica Popolare di Lugansk, al 79% della RP di Donetsk, al 74% nella regione di Zaporozhie e al 76% in quella di Kherson, più 210 km² e 13 insediamenti nella regione di Sumy. Nello specifico, la seconda vede passare anche de facto nella Federazione Russa gli insediamenti di Yablonovka, Lunacharskoye, Suvorovka, Nikanorivka, Scerbinovka, Iskra, Srednee, Kleban-Byk, Alexandrograd, Sukhetskoye, Pankovka Pervoye Maya, Nelepovka e Kamyshevakha. Dubbi sull’effettiva conquista di Alexandro-Shultino e Fëdorovka tra gli analisti militari russi nonostante gli annunci ufficiali: i primi per la discrepanza tra le scene filmate e il territorio reale, la seconda per l’assenza, al momento degli stessi. Arriva però la conferma della cattura di Moskovka a Kharkov dopo le originarie smentite, mentre nella regione di Dnepropetrovsk cadono Voronoye, Novogeorgievka, Filiya e Novoselovka. Putin, da Pechino, ha confermato l’apertura del governo russo alla discussione delle condizioni di sicurezza per l’Ucraina, posto che ovviamente non minaccino quelle russe, e si è detto nuovamente disposto a incontrare Zelensky, anche a Mosca. Proposte tutte rigettate da Kiev, che vuole continuare una guerra non solo a discapito del suo stesso popolo, ma anche in sua sempre più esplicita opposizione. (JC)

Tarchiani - Laundry Supplies

Cerca un nuovo articolo

Resta sempre aggiornato
Scopri Il Tazebao

Ho letto la Privacy Policy

Il Tazebao
Scopri altri articoli