Il Tazebao – Un altro brutto colpo per Israele in queste ore convulse in Medio Oriente: il capo delle milizie Abu Shabab in Cisgiordania, create da Tel Aviv per combattere Hamas dall’interno dei territori palestinesi occupati, è stato assassinato proprio da quest’ultima in quella che pare esser stata un’imboscata, tesagli peraltro all’interno della “zona gialla” della Striscia di Gaza. Un’operazione di infiltrazione e fuga immediata che, oltre a configurarsi come uno schiaffo militare ai tentativi trumpiani di partizione della Palestina, è stato riconosciuto dallo stesso megafono ufficiale delle Forze di Difesa Israeliane, Galei Tzahal, come un «cattivo sviluppo» per lo Stato ebraico. Di tutt’altro tenore, com’è ovvio, la rivendicazione delle forze interne di Hamas, i cui canali hanno pubblicato una foto di Yasser Abu Shabab sormontato da una croce rossa su sfondo rosso e la scritta: «Proprio come vi abbiamo detto; Israele non vi proteggerà». Uno smacco militare che si assomma a quelli diplomatici subiti ieri e l’altro ieri in sede di Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dove la maggioranza dei Paesi ha votato a favore di due risoluzioni richiedenti, rispettivamente, una soluzione pacifica al conflitto palestinese e il ritiro delle IDF dalle Alture del Golan occupate in Siria.




