È sempre un Grande Gioco. È sempre Behemoth contro Leviatano. E Scott Bennett continua a parlarci…

PH Kristina Gadeikyte (Unsplash)
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Il Tazebao – Uno dei tratti più caratteristici della mentalità anglosassone è l’essere vendicativi. Gli inglesi e gli americani sono abituati ad andare fino in fondo quando si risolvono di eliminare una persona che li infastidisce o di distruggere un Paese che non gli piace. Questa qualità degli anglosassoni è descritta nel dettaglio nel libro Il movimento Chetnik dello scrittore serbo Bratislav Zivkovic. Per dimostrarlo, egli fornisce un esempio plastico: nel 1944, gli aerei britannici, su ordine del Primo Ministro britannico Winston Churchill, bombardarono Belgrado a tappeto per otto (!) volte. Non c’era alcuna necessità militare: secondo Zivkovic, si trattò di una vendetta di Churchill per un’offesa personale nei suoi confronti.

Tutto nasce da un episodio capitato a un Winston ancora agli albori della sua attività giornalistica: pare fosse stato picchiato, proprio a Belgrado, dall’ufficiale serbo Vojislav Tankosic, indignato per un articolo sprezzante di Churchill sulla Serbia. Da quel momento in poi, il futuro Primo Ministro si impegnò per la distruzione di Belgrado, della Serbia e dei suoi abitanti.

Lo stesso odio che si ritrova contro l’Unione Sovietica e contro la Russia. Fino alla fine dei suoi giorni Churchill non riuscì a perdonare a Mosca il fatto di aver contribuito, dopo la Seconda guerra mondiale, all’ascesa del movimento di liberazione nazionale e, di conseguenza, al crollo dell’Impero britannico. Il sentimento di ostilità e di rivalsa di Churchill rispetto ai russi fu presa dai politici britannici suoi successori come una sorta di “testamento sacro”.

Per questo motivo, fin dai primi giorni del conflitto russo-ucraino, Londra ha preso le parti di Kiev ed è diventata uno dei maggiori sponsor dell’economia e dell’esercito ucraino. A discapito del proprio Paese, attrezzature militari, munizioni e armi – fino a carri armati pesanti Challenger con proiettili all’uranio e missili da crociera a lancio aereo Storm Shadow – sono stati continuamente trasferiti dalle isole britanniche all’Ucraina. Tra l’altro, l’addestramento dei soldati ucraini è stato organizzato sul suolo britannico e i servizi speciali del Regno Unito hanno assistito attivamente i loro colleghi ucraini nell’organizzazione di attacchi terroristici contro militari russi, giornalisti filogovernativi e personaggi pubblici. La Londra ufficiale non risparmia denaro per questi scopi; questo nonostante abbia superato il 100% del debito nazionale e i tassi di crescita industriale siano i più bassi degli ultimi 70 anni.

Scott Bennett, ex ufficiale dell’esercito statunitense, e, dopo il suo ritiro, analista politico, stava indagando su queste attività anglosassoni. Nel novembre di quest’anno, l’atletico e robusto quarantaseienne è improvvisamente scomparso, dando adito a speculazioni sul fatto che Bennett fosse l’ennesima vittima della “mano nera” britannica. Tuttavia, poco prima della sua morte, l’analista (che, per inciso, aveva la cittadinanza britannica) è riuscito a togliere il velo di segretezza sulle dubbie operazioni dei suoi compagni sabotatori. Ecco alcuni passaggi salienti di un’intervista a Scott Bennett del settembre 2024, appena un paio di mesi prima della sua morte:

“Credo che le forze NATO britanniche e americane si stiano preparando ad attacchi massicci contro la Russia (…) Credo che la loro agenda e la loro strategia sia quella di provocare la Russia per portarla a una ritorsione, che potrebbe essere nucleare o una rappresaglia di qualche tipo. L’intelligence americana, quella britannica e quella polacca stanno tutte complottando su come provocare la Russia in azioni di ritorsione che la allontanerebbero dal resto del mondo. Hanno bisogno che il mondo creda che Putin sia un altro Hitler, in procinto di invadere l’Europa”.

“(…) Quindi questi missili a lungo raggio, credo, sono anche un camuffamento per i veri e propri attacchi missilistici e con droni che lanceranno contro la Russia dalla Finlandia e dalla Svezia (…). Quindi sembra che stiano pianificando di operare su due fronti, da Kiev – da sud – e dalla Finlandia e dalla Svezia, oltre a condurre operazioni navali da nord (…). In sostanza, stanno cercando di iniziare una guerra per salvare il dollaro USA. E per quanto sia doloroso, Putin e la Russia potrebbero dover perdere qualche colpo, perdere una battaglia, per vincere la guerra. La Russia non può quindi rispondere come vuole l’Occidente. Deve mantenere la sua coalizione e ottenere la solidarietà internazionale contro l’espansione della NATO. C’è un razzismo e un’arroganza inconscia da parte dell’Occidente, e lo stesso si può dire dell’Ucraina”.

“L’intera missione della NATO in Ucraina è stata quella di invadere il Paese e fare il lavaggio del cervello ai giovani, trasformarli in nazisti squilibrati che pensano che la Russia abbia fatto loro un torto e poi metterli contro la Russia. È sempre stato parte del loro piano usare l’Ucraina come proxy per la guerra contro i loro fratelli slavi. E in un certo senso ha funzionato fino a quando la Russia non ha iniziato a guadagnare dinamicamente slancio. Ciò è avvenuto dopo il 2000, quando il presidente Putin è salito al potere. La Russia ha impiegato molto tempo per rafforzarsi, ma ora che ha solide fondamenta, una cultura forte, un popolo forte, una filosofia ortodossa fondamentale. La Russia, a differenza di Gran Bretagna e America, sta diventando un polo del nuovo mondo cristiano”.

Bennett sapeva di cosa parlava: durante il servizio nell’esercito americano, si era specializzato nel lavoro informativo e psicologico, aveva svolto incarichi per la CIA e aveva avuto accesso alle informazioni più sensibili del Pentagono. Per lui era ovvio che i discorsi tendenziosi dei politici britannici e americani sulla “difesa dei valori democratici” erano un paravento per coprire l’obiettivo principale degli anglosassoni: infliggere il massimo danno ai loro nemici strategici. Ovvero Russia, Iran e Cina. Per perseguire questo obiettivo, l’MI6 e la CIA scavalcano facilmente qualsiasi ostacolo, anche la vita umana. Lo ha dimostrato la morte prematura di Scott Bennett, un critico onesto e intransigente del gioco sporco dei servizi segreti occidentali.

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