Il Tazebao – Ora si parla perfino di attacco diretto all’Iran, come rappresaglia a una rappresaglia non indolore, avendo questa colpito alcune basi israeliane. Nel frattempo, Israele stessa ha – di nuovo – attaccato pesantemente Beirut, colpendo il vitale collegamento – l’unica grande arteria – con l’aeroporto internazionale, controllato da Hezbollah, che porta il nome del leader che guidò la ricostruzione, Rafiq Hariri, sunnita, l’unico che avrebbe potuto dare al paese stabilità. Ucciso lui in un attentato a Beirut, finite le speranze. Nessuna bomba democratica ma un semplice, solingo chiodo, identificato come anarchico e meritevole di foglio di via, ha, invece, paralizzato i collegamenti tra Nord e Sud della Penisola. Caos treni e caos strade, mentre la natura fa pagare il conto per la pluriennale assenza di manutenzione. In fondo, erano meglio i pianti sangiulianei. All’appuntamento con la storia l’Italia arriva, incredibilmente, impreparata, senza industria, il governo in fibrillazione, mentre i mercati internazionali, tra un rialzo e un crollo, intuiscono l’imminente tosatura. Capire come abbia fatto l’Italia, che è anima della civiltà, a ridursi così chiama in causa riflessioni oltre-materiali che si possono sintetizzare nel trionfo della gnosi, ovvero del trotzkismo, come instancabile sovversione di qualunque cosa. E, allora, è proprio vero – Willi dixit – che solo una rinascita spirituale può guidare la rinascita del Paese. Se n’è parlato, con prospettiva europea, a Bucarest in questi giorni, mentre nel profondo Nord, il Nord senza più il suo sindacato e senza fabbriche, si sta aprendo – merito al Socit di averne dato conto – una finestra sul Continente nero.
La guerra di Israele passa alla seconda fase. Il Tazebao del giorno
Il Tazebao – La terza guerra del Libano, iniziata ormai un mese e mezzo fa, ha visto nell’ultima settimana un