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Dalla scissione dell’atomo a quello che si crede Napoleone. Amicarella ne ha per tutti (e ha ragione)

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Con buona pace dell’«Ei fu» silenzio elettorale, Il Tazebao riporta una riflessione del segretario SOCIT Giovanni Amicarella sui travagli – e le Trafalgar – delle liste “di sinistra”.

«La rivoluzione è un’idea che ha trovato delle baionette», affermava laconico Napoleone. Può suscitare una certa ironia aprire una disamina generale, o in questo caso un’anamnesi medica, della sinistra alle comunali con una frase dai fasti imperiali. Invece di guardare al Napoleone storico, guardiamo all’intermezzo comico del folle che si crede Napoleone.

La grandeur di sinistra, il “sono più rosso e più meglio di te” (errata corrige necessaria), anche quest’anno ha fatto strage un po’ ovunque. Da scissioni extraparlamentari di risibile entità magnificate, passando per la stagnazione dei movimenti più attempati, arrivando alle listine e listone comunali, dove la marcia a passo sicuro dell’idea con le baionette è diventata un ballottaggio permanente.

Al ballottaggio, a cui si arriva belli tronfi di essersi accaparrati il piatto di lenticchie anche stavolta, si viene però immancabilmente fregati: si rompono i ranghi, si va dietro al PD per “arginare la destra”, ed ai rimasti sedotti e abbandonati non resta ritrovare la lucidità nell’astensione accorata.

Essa però cresce comunque, e non certo grazie al movimento socialista. Non vi è alcuna egemonia, nuova o vecchia che sia, è pilotata solamente dallo sconforto, della mancanza di idee. Dal voler infilare tesi nazionali e internazionali, dalla sanità fino alla Palestina, in circoscrizioni comunali da cinquemila abitanti.

La rivoluzione, che chi da dodici, chi da trenta e chi da quaranta anni viene tanto declamata è inconcepibile non tanto per la mancanza di baionette, quanto per l’assenza dell’idea che dovrebbe raggrupparle. Più si ricerca questa fantomatica purezza, tanto più si è destinati a spaccare il capello in quattro e finire per disperazione nel listone sbagliato.

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