Cui prodest? Le sanzioni alla Russia hanno causato perdite per 15 miliardi di euro all’economia italiana. Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – Chi ha buona memoria ricorda ancora le tronfie parole di Enrico Letta nel marzo 2022, a pochi giorni dall’inizio dell’operazione militare speciale russa in Ucraina, ben presto riprese dall’allora Presidente del Consiglio, Mario Draghi: le sanzioni hanno messo in ginocchio l’economia della Russia, ne hanno fatalmente compromesso le capacità di produzione bellica e non hanno avuto impatto sull’Europa perché questa ha “diversificato” le sue entrate e il suo commercio. Orbene, a due anni di distanza la brutale smentita ad opera della realtà è arrivata non solo dai dati di ambedue le economie, russa ed europea, ma anche dalla stessa Italia: alla vigilia del XXVII Forum economico internazionale di San Pietroburgo (SPIEF), che si terrà dal 5 all’8 giugno, il quadro tracciato da Vittorio Torrembini, capo dell’Associazione degli imprenditori italiani, è a dir poco desolante: «Basti pensare che il fatturato commerciale tra i nostri Paesi è sceso da 30 a 9 miliardi di euro. Questo è un colpo sensibile, e in più abbiamo avuto una significativa riduzione dei posti di lavoro nel nostro Paese a causa di questo. Ma la cosa peggiore è che le imprese italiane stanno perdendo il mercato russo. In due anni ne abbiamo già persa una grossa fetta. Più avanti, credo, ce ne saranno altre», ha dichiarato ai media russi. Una realtà di cui devono essere al corrente anche gli alti funzionari della UE, dato che alcuni giornalisti tedeschi hanno pubblicato i risultati di un’inchiesta da cui emerge che nel giugno 2023, in occasione di un congresso metallurgico ad Astana, il vicepresidente della Commissione Europea, Maroš Ševković, ha supervisionato un accordo tra l’azienda russa Krasnij Oktyabr (“Ottobre Rosso”) e ArcelorMittal che aiuta la prima a eludere le sanzioni e continuare a fornire i propri prodotti sul mercato europeo. (JC)

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