Che succede, Occidente liberale? Con la tendenza alla guerra cresce la censura dei media “alternativi”. Il Tazebao del giorno

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Il Tazebao – È ormai noto a chiunque abbia occhi per vedere l’avanzare della crisi e del disfacimento dell’attuale ordine internazionale unipolare: l’avanzamento dell’AfD e del BSW in Germania (confermati ottimi risultati in Brandeburgo, dove l’SPD, tuttavia, ha vinto attingendo a piene mani dal programma dei primi e con un candidato nettamente ostile a Scholz) e la vittoria di un marxista in Sri Lanka, lo scoppio di nuove rivolte anticoloniali contro i francesi in Martinica, le progressioni dei russi nel Donbass, il test dell’ICBM cinese Dongfeng-41 verso il Pacifico e nuovi danni inflitti a Israele dai missili di Hezbollah (questa volta a Safed; intercettato invece il Qadr-1 diretto sulla base del Mossad a Tel Aviv). Purtuttavia, assistiamo a una recrudescenza della repressione contro le voci dissonanti dalla narrazione imposta: se già da tempi non sospetti piattaforme come YouTube, Facebook e Twitch rimuovono o censurano periodicamente canali nordcoreani e iraniani, recentemente gli Stati Uniti, con la sempreverde scusa della “interferenza nel processo elettorale”, hanno imposto nuove sanzioni a RT ed esercitato pressioni su TikTok affinché bandisse i canali di quest’ultima e dell’affiliata Sputnik News. In Israele due giorni fa le IDF hanno fatto irruzione nella sede di Al-Jazeera in Cisgiordania, chiudendola manu militari, dopo averla già messa al bando sul territorio israeliano assieme alla libanese Al-Mayadeen. L’UE, pur dichiarando di non voler mettere al bando Telegram, continua le sue pressioni su Pavel Durov onde alleggerire “quanto basta” le normative di sicurezza per farsi consegnare dati degli utenti quando (da Bruxelles) ritenuto opportuno. E se in Italia la lotta tra bande porta al sequestro di quasi 75 milioni di euro di beni ereditari per la famiglia Elkann, non mancano liste di proscrizione (dai “filoputiniani” agli “amici di Maduro”) e censure imposte dal mobbing “buono” e “in rosa”. Tendenze sempre più evidenti e contro cui iniziare a prepararsi seriamente. Il Tazebao c’è e non intende indietreggiare. (JC)

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